Figlia di due padri registrata all’anagrafe del comune di Roma. Casi analoghi a Torino e a Gabicce

La Corte di appello di Roma si è allineata a quella di Trento con una sentenza finora tenuta riservata e a confermare il pieno riconoscimento in Italia di due padri già tali per il Canada. Ma i tecnici del Comune, oramai, concordano che la risposta corretta è tutelare il neonato riconoscendo subito due papà, tali grazie alla gestazione per altri.

La prima trascrizione completa e “spontanea” di una bimba nata a novembre si è perfezionata in questi giorni. Lo ha reso noto lo studio legale Schuster, che ha portato a termine la pratica dell’atto di nascita canadese di una bambina che indicava due padri sin dalla nascita.

La pronuncia della Corte di appello di Roma del 15 febbraio 2018 fino ad oggi tenuta riservata, conferma – spiegano i legali – che non è contrario all’ordine pubblico il riconoscimento delle sentenze canadesi che riconoscono ai tre figli della coppia il secondo padre, ordinando a Roma Capitale, che non aveva proceduto alla trascrizione, di dare seguito alla richiesta dei padri. Gli uffici comunali hanno eseguito prontamente l’ordine giudiziario e oggi i tre bambini hanno documenti che menzionano a pieno titolo entrambi i genitori.

Sarà il secondo caso analogo a quello di Trento, di cui si dovrà occupare la Cassazione. Dopo alcuni mesi di confronto con gli uffici comunali e grazie alla sensibilità di tecnici dello stato civile, che hanno ponderato tutti gli argomenti pro e contro, senza intervento di alcun giudice, l’esito è stato la piena trascrizione ed efficacia in Italia dell’atto di nascita canadese, realizzata il 6 aprile e conclusasi nei giorni scorsi con gli ultimi adempimenti anagrafici. I padri (soci delle Famiglie Arcobaleno) della neonata commentano: “Siamo molto felici della trascrizione del certificato di nascita di nostra figlia”. Concludono: “Ci auguriamo che anche altri comuni seguano questa via e che presto tutti i bambini con due papà o due mamme vedano riconosciuta la loro famiglia non solo dal punto di vista affettivo, ma anche giuridico”.

Per l’avvocato Alexander Schuster la svolta di Roma, comune già condannato per il rifiuto opposto al riconoscimento della sentenza francese di adottiva da parte della co-madre (ordinanza 21 giugno 2017), è  “un momento importante per l’autorevolezza del comune e il numero di famiglie arcobaleno che vivono nella Capitale”.

La decisione ha tuttavia sollevato alcune critiche. Eccone alcune.

Salvini: è egoismo. “Prima a Torino un bambino con due ‘mamme’ ma senza un papà, oggi a Roma un altro bimbo con due ‘papà’ ma senza una mamma. Questo non è futuro, è egoismo. Uteri in affitto e bambini in vendita? No, grazie. Ognuno ha diritto di vivere come meglio crede, ma giù le mani dai bambini!”. Così il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, su twitter.

Edoardo Patriarca: la legge non permette adozioni.  In una nota il senatore del Pd Edoardo Patriarca afferma: “Ricordo che la legge sulle unioni civili non permette l’adozione per le coppie delle stesso sesso. A Roma si è cercato di aggirare la norma. Ora bisognerà capire quali effetti questa avrà”.

Gasparri: i sindaci grillini calpestano il diritto naturale.  “Dopo Torino anche a Roma vengono registrati all’anagrafe bambini che hanno due padri o due madri, andando contro non soltanto i principi del diritto naturale ma anche contro il codice civile italiano. Si tratta di sindaci grillini che calpestano la realtà della vita, della natura, della legge”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (Fi). “Dico anche agli amici della Lega: con questa gente si possono fare governi? Salvini più volte come me e tanti altri ha difeso le ragioni del diritto naturale e si è schierato contro la stepchild adoption ed altre forme di degenerazione legislativa. Ora Raggi e Appendino assistono a queste vicende ed anzi le incoraggiano. Con questa gente non c’è nulla da spartire.”

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