Niente concorsi. Niente giurie . Nessuna cerimonia di apertura e chiusura. Nessuna madrina. Non ci saranno premi ad eccezione di quello del pubblico. Red carpet decisamente scarno, per il momento sono attesi Monica Bellucci, Jude Law, Ellen Page. Durata: un giorno in meno rispetto alle precedenti edizioni . La Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica sarà off limits per ragioni organizzative. Causa: budget limitato. Ancora più ristretto rispetto agli anni passati. Solo 37 i lungometraggi nella selezione ufficiale, 24 i paesi partecipanti.
I film di casa nostra in concorso. Gli italiani sono tre, tutti film di genere. Più il documentario sulla scuola dell’obbligo “Registro di classe” di Gianni Amelio. “Dobbiamo parlare” diretto da Sergio Rubini con Fabrizio Bentivoglio e Isabella Ragonese. “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria. “Alaska” di Claudio Cupellini interpretato da Elio Germano.
Nuove regole e nuovo vertice. Dopo Ignazio Marino, il sindaco più americano che la Capitale abbia mai conosciuto, anche alla rinata Festa del Cinema di Roma arriva il “newyorkese” Antonio Monda e detta le sue regole cancellando il superfluo, gli inutili orpelli, quelli che lui stesso definisce “rituali ingessati”. Scrittore e docente universitario, considerato uno dei maggiori animatori della vita culturale della Grande Mela, è il direttore artistico della decima edizione che si svolge dal 16 al 24 ottobre. Nato a Velletri, da 22 anni a New York dove ha scelto di vivere e lavorare, Monda per tre anni sarà ai vertici della manifestazione capitolina con il gravoso compito di rimettere in moto e ridare smalto ad una kermesse ormai asfittica e decisamente fuori dai grandi eventi internazionali. Il team al completo vede Piera Detassis presidente della Fondazione Cinema per Roma, Lucio Argano Direttore generale, affiancato da un comitato di selezione coordinato da Mario Sesti e composto da Richard Pena, Giovanna Fulvi, Alberto Crespi, Alessia Palanti, Francesco Zippel.
Le prime parole del neo direttore. “Troppo spesso si sono confusi festival, rassegne e premi con sfilate di moda – ha detto il neo direttore nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna cinematografica – Questo non vuol dire abolire i red carpet però il perno della manifestazione restano i film e non gli attori famosi che sfileranno sul tappeto rosso. Il mio intento è quello di riportare il cinema alla sua autentica essenza: la condivisione all’interno di una sala, l’emozione generata da una narrazione sul grande schermo. Sono felice ed orgoglioso di poter dire che la Festa avrà una maggioranza assoluta di anteprime europee e mondiali ma anche italiane. E’ assurdo privare il pubblico di un film solo perché è stato già proiettato a Parigi o Londra”. A questo proposito annuncia di aver operato anche una piccola rivoluzione stabilendo una alleanza con il prestigioso festival di Londra e con la sua direttrice Clare Steawart.
Il programma della Festa del Cinema. A ben guardare i film ed i documentari in programma si ha la sensazione però che siano in gran parte destinati a palati raffinati, poco inclini ad andare incontro ai gusti del grande pubblico. Come il caso del documentario di Paul Thomas Anderson “Junun”, un viaggio in India con il chitarrista dei Radiohead , Jonny Greenwood. Oppure “The Propaganda Game” sulla Corea del Nord. O come l’impegnato “Truth” di James Vanderbilt con Cate Blanchett e Robert Redford sui presunti favoritismi ricevuti da George W. Bush per imboscarsi nella Guardia Nazionale ed evitare il Vietnam. In cartellone anche la nostra Monica Bellucci, protagonista del film canadese “Ville- Marie” di Guy Edoin. Julianne Moore e Ellen Page invece per “Freeheld” di Peterm Sollett. Due serie televisive: Fargo – seconda stagione e Fauda (parola araba per caos) una storia da entrambi i lati del conflitto israelo-palestinese. Attesa per “The Walk -3D” di Robert Zemeckis con Ben Kingsley, la vera storia di Philippe Petit il funambolo francese che sorprese New York camminando su una fune d’acciaio tra le due torri del World Trade Center. Ampio spazio agli incontri con registi, attori e grandi personalità del mondo della cultura: Jude Law, Wes Anderson – Donna Tartt, William Friedkin- Dario Argento, Joel Coen e la moglie attrice Frances McDormand, Paolo Sorrentino (mostrerà in anteprima un inedito di 15 minuti dell’episodio da lui diretto nel film collettivo “Rio, Eu te amo”), Carlo Verdone – Paola Cortellesi, Renzo Piano, Riccardo Muti, Paolo Villaggio. Omaggi a Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Pasolini, Francesco Rosi, Ingrid Bergman, Luis Bunuel, Stanley Kubrick, Hitchcock-Truffaut, Frank Sinatra a cento anni dalla nascita, Sergio Corbucci.
La sezione autonoma. Non mancherà neanche quest’anno “Alice nella città”, la sezione autonoma e parallela dedicata alle giovani generazioni che riserva sempre delle piacevoli sorprese in termini di qualità e originalità delle pellicole proiettate. La sigla che precede i film saranno una serie di sequenze di scene di festa tratte da celebri film, mentre la foto-immagine della Festa è il ritratto di una giovane e sfavillante Virna Lisi.
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