Semplicemente indimenticabile. Agli Europei di nuoto di Londra, Gregorio Paltrinieri conquista la medaglia d’oro nei 1500 sl battendo l’altro azzurro, il compagno di allenamento a Ostia, l’amico, il compagno di scherzi e sfottò Gabriele Detti per una doppietta italiana che entra nella storia. Li chiamano “i gemelli diversi”. Solo Brembilla e Rosolino, nei 400 sl, erano riusciti a salire in una finale europea sui due gradini più alti del podio. Fenomenale tripletta d’oro peraltro agli Europei per Gregorio con super crono: il secondo mai nuotato nei 1500. Un Paltrinieri siderale: in 14’34″04 ha battuto Grant Hackett, timbrando il secondo tempo all-time dietro Sun Yang. Un record europeo che si lega a Kazan dove Gregorio non riuscì suo malgrado a provare i suoi limiti per via dell’assenza misteriosa ed improvvisa dopo aver perso la batteria del cinese. Un tarlo che lo ha accompagnato fino ad oggi, se si esclude il test di Riccione. In ogni caso in vasca lunga Gregorio non perde dal 2013 e adesso si è ripreso la vetta del mondo dall’amico australiano Mack Horton, autore ai trials di 14’39″54. Ma quando si riaccende un campione mondiale come Greg è difficile prenderlo (nella foto Reuters-Gazzetta dello Sport: Paltrinieri e Detti si stringono la mano dopo il trionfo, sono distrutti dalla fatica ma felici).
Una gara da sogno. Paltrinieri, campione del mondo a Kazan nel 2015, ha scherzato con Detti, campione europeo lunedì nei 400 sl nel tunnel d’ingresso prima del via, si sono incoraggiati, ridendo, scherzando, per smorzare una fatale tensione: erano i più attesi, essendo arrivati alla finale coi due migliori crono vantando il secondo e terzo miglior crono al mondo nel 2016. Gregorio fa subito il vuoto, ai 500 metri è già sotto il passaggio del record europeo di Kazan (6’47″54), agli 800 metri passa in 7’46″24 (il mondiale del cinese Sun Yang è 7’45″45) e comincia ad attaccare il record mondiale (10’4″09 contro 10’41″73) con un margine di 10″ su Detti. Ai 1200 è sotto il record mondiale (11’40″57), ed è un crescendo in 12’38″97 contro il 12’39” dell’asiatico. Ai 1330 è 13’37″35 contro 13’37″53, la piscina s’infiamma, è una bolgia, tutti trascinano Greg all’impresa. Polverizzato il suo record europeo dell’oro mondiale di Kazan in 14’39″67 con un tocco a 14’34″04, secondo crono della storia. C’è solo Sun Yang davanti a lui. Il record mondiale del cinese arrivò proprio a Londra, in 14’31″02. Un progresso strepitoso in vista di Rio. L’argento di Gabriele Detti è a 14’48″75, il bronzo è dell’ucraino Romanchuk in 14’50″33, dopo una battaglia con Detti finita nelle ultime due vasche, quando Detti ha chiuso la pratica. E pensare che Paltrinieri ha ceduto qualcosa per il primato mondiale solo negli ultimi 200 metri, ma va detto, per chi non lo sapesse, che al mattino si era allenato nuotando quattro chilometri.
Greg, che gioia! Paltrinieri se la ride: “E’ venuto fuori un garone, non immaginavo di fare un crono del genere. Volevo vincere, volevo farlo bene. E’ venuta una gara fantastica. Mi sto allenando bene, mi sto allenando duramente. Ho staccato la spina solo il martedì dopo la batteria, per il resto ho fatto tutti giorni serie a limite. Allenarsi tanto, duramente funziona. Rio? Beh: spero di fare bene anche lì… Questa era una tappa di passaggio per vedere come sarebbe andata con carichi di lavoro così alti. Anche vedendo che a Riccione, scaricando un po’, mi sentivo 10 volte peggio. Sono cose che però in una stagione possono succedere. Devo arrivare a Rio mettendo in atto tutto quello che serve”. Detti: “Ho fatto una fatica mostruosa, finire secondo dietro a Gregorio era quello che volevo. Dopo l’oro nei 400 è arrivato questo argento. Ho sentito parecchia fatica, speravo in qualche secondo in meno. Ora la testa va sugli 800 metri. Gregorio? Tanto di cappello”. E ride di gusto.
Orgoglio Morini. Due campioni, un allenatore: lo zio di Detti. Mister Morini è ovviamente in Paradiso “E’ un grandissimo momento di piacere. Mi emoziono sempre, ma oggi… Il duro lavoro quotidiano di stare sempre assieme mi emoziona sempre. Vedere il frutto di tanto lavoro è la cosa principale, poi loro sono due ragazzi stupendi, educati, lavorano sempre e in silenzio senza mai alzare la cresta, magari loro avrebbero anche ragione di lamentarsi per qualche mia brontolata in più. Però mi apprezzano per quello che sono e io apprezzo loro. Sono fenomeni. Devo dire sul podio ho fatto tris, perché il podio è tutto mio, avendo allenato anche l’ucraino Romanchuk visto che è stato a Ostia a lavorare con me”.
Precedenti storici. Prima di Gregorio Paltrinieri, a trionfare 4 volte consecutivamente agli Europei erano stati solo il tedesco Hoffmann (’89-’91-’93-’95) ed il russo Prilukov (2002-’04-’06-’08), ma Greg eguaglia un altro grandissimo russo, l’olimpionico Vladimir Salnikov che domò la distanza delle 30 vasche nel ’77-’81-’83, secondo a centrare la tripletta continentale d’oro dopo lo svedese Borg agli albori dei campionati che valevano anche come mondiali, e cioè nel 1926-’27-’38. Greg dunqueultimo erede di una specialità massacrante, logorante ma anche entusiasmante.
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