di FABIO CAMILLACCI/ In Europa League è un’altra storia. In Europa League non ci sono i cugini vestiti di bianco che ogni volta cancellano i sogni sul più bello. In Europa League si fa festa. In Europa League il Real sono loro, quelli dell’Atletico. Terza vittoria in nove anni, seconda Europa League per il “Cholo” Simeone, dopo quella del 2012. L’attesa del Marsiglia, che ha vinto l’ultima coppa nel 1993, dunque continua. La doppietta di Griezmann, attaccante che nel 2016 perse due finali in un mese, piega presto le resistenze dei francesi; la firma del capitano Gabi sul 3-0 e l’ingresso del Niño Torres (che in 11 anni non aveva mai vinto niente con i “Colchoneros”) sono il tributo a un gruppo che ha recitato sempre, dal 2012, un ruolo da protagonista nel calcio europeo. La partita non è certo combattuta fino all’ultimo, del resto anche i pronostici della vigilia erano a senso unico. Vince il “cholismo” anche contro l’ex romanista Rudi Garcia.
La partita. Le tenebre sul Marsiglia calano fra il 21′ e il 31′ del primo tempo, dopo una partenza convincente. L’Atletico fin lì non aveva creato alcuna occasione credibile, quando Anguissa decide di regalargli quella fatale, quella che spacca la partita. Il centrocampista cerca di stoppare un rinvio di Mandanda sulla sua trequarti e perde un pallone che Gabi trasforma immediatamente in assist per Griezmann. E il francese a sua volta lo trasforma in gol: solito balletto di festeggiamento (ispirato al videogioco Fortnite) e Atleti in vantaggio. Alle tenebre si aggiunge una gran pioggia, i tifosi marsigliesi a Lione, rumorosissimi prima del match, pian piano si zittiscono. Quelli biancorossi, invece, si esaltano guardando ancora ballare il loro centravanti francese (potrebbe essere l’ultima volta, il Barça incombe). Sono infatti passati solo 4 minuti dal riposo quando Griezmann piazza il cucchiaio alla Totti sul portiere in uscita per il 2-0 (foto). Simeone, che all’inizio sembrava un leone in gabbia nel box in cui è chiuso perchè squalificato, quasi si rilassa, Mitrolglou lo sveglia prendendo un palo clamoroso all’81’ (a Oblak battuto). Ma quando Gabi azzecca il diagonale, all’89’, il “Cholo” ha già imboccato le scale che lo portano in campo, per festeggiare. Meno male che in Europa League non ci sono i cugini del Real.
Commenta per primo