Erdogan scarica sul Pkk l’assassinio dell’avvocato curdo. Sanzioni di Putin per l’aereo abbattuto

Avvocato curdo uccisoAssume i contorni di un complotto, di cui non si comprende con chiarezza però la regia, l’assassinio a Diyarbakir, nel sudest della Turchia, di Tahir Elci, presidente dell’ordine degli avvocati curdi, mentre teneva una conferenza stampa all’aperto (nella foto). Aveva appena finito di fare la dichiarazione davanti a molti giornalisti quando un commando è arrivato sul posto sparando all’impazzata: Elci è stato raggiunto da una pallottola che gli ha trafitto un occhio, uccidendolo. Ucciso anche un poliziotto, feriti tre giornalisti. Il mese scorso Tahir Elci era stato arrestato dalla polizia di Erdogan, ed era in attesa di processo, per aver  sostenuto pubblicamente che il Pkk (Partito comunista curdo) non è una organizzazione terroristica ed anzi combatte con i curdi contro l’Isis. Ed ora era in attesa di essere processato per istigazione alla violenza, come tanti giornalisti che sono stati imprigionati alla vigilia delle elezioni di una settimana fa.

L’agguato è avvenuto vicino a una moschea nel distretto di Sur, nella città a maggioranza curda di Diyarbakir, capoluogo dell’omonima provincia. Elci si trovava lì assieme a una quarantina di attivisti per leggere un comunicato. Improvvisamente, ignoti aggressori sono arrivati sul posto e hanno aperto il fuoco contro il gruppo nonostante che la polizia, come hanno riferito alcuni testimoni, abbia risposto immediatamente.
Nella sparatoria, ha precisato l’ufficio del governatore di Diyarbakir, hanno perso la vita Elci e un agente.

Nel distretto di Sur le autorità hanno decretato il coprifuoco mentre è iniziata la caccia ai responsabili dell’aggressione.
Erdogan ha subito cercato di scaricare la responsabilità dell’agguato sui ribelli del Pkk, cosa poco credibile vista la posizione assunta dall’avvocato ucciso. “Questo incidente – ha affermato il presidente turco – dimostra che la Turchia fa bene a combattere il terrorismo. Continueremo a combatterlo con determinazione”.   L’agenzia Dogan ha diffuso un video in cui si vede un uomo barbuto che spara al 49enne avvocato curdo nascosto dietro il minareto della moschea.

Elci era in attesa di processo (e rischiava una condanna a 7 an in di carcere) per una sua intervista alla Cnn turca in cui sosteneva che il Pkk, considerato fuorilegge in Turchia e obiettivo di una strenua battaglia governativa, “è un movimento politico che ha importanti domande politiche e che gode di vasto supporto, nonostante alcune sue azioni armate”.

Reporter turchi dal carcere: l’Ue non accetti compromessi – Una lettera aperta ai leader Ue per chiedere di non chiudere gli occhi sulle “pratiche che violano i diritti umani e la libertà di stampa” della Turchia in cambio di un accordo sulla crisi migratoria. A inviarla dal carcere di Silivri a Istanbul, dove vengono detenuti da giovedì sera, sono Can Dundar ed Erdem Gul, direttore e caporedattore di Cumhuriyet, quotidiano di opposizione. L’appello viene lanciato alla vigilia del summit tra Ue e Turchia a Bruxelles. “Il primo ministro della Turchia, che incontrerete questo fine settimana, e il regime che rappresenta sono noti per le loro politiche e pratiche che violano i diritti umani e la libertà di stampa. Speriamo sinceramente che l’incontro produca una soluzione duratura a questo problema. Vorremmo anche sperare che il vostro desiderio di porre fine alla crisi non si metterà sulla strada della vostra sensibilità verso i diritti umani, la libertà di stampa e di espressione come valori fondamentali del mondo occidentale”, scrivono i due giornalisti, accusati di “spionaggio” e “propaganda terroristica” per un articolo in cui denunciarono un presunto passaggio di camion carichi di armi dalla Turchia alla Siria.

Non si allenta la tensione tra Putin e Erdogan.  Putin, intanto, aspetta le scuse di Erdogan per l’abbattimento dell’aereo nel cielo della Siria. E siccome non arrivano prende misure dolorose per la Turchia. Ha firmato un decreto per introdurre rigide sanzioni economiche contro quel paese. E’ vietata l’importazione in Russia di alcuni tipi di prodotti turchi e si introducono divieti e limitazioni alle attività delle organizzazioni turche. Dal primo gennaio i datori di lavoro russi non potranno inoltre assumere cittadini turchi. Si ordina ad agenzie e operatori turistici di “astenersi” dal vendere pacchetti di viaggi che hanno come destinazione la Turchia. Vengono sospesi anche i voli charter tra i due Paesi. Inoltre, come anticipato ieri, si ripristina il regime dei visti tra Russia e Turchia a partire dal primo gennaio: una misura adottata dopo aver raccomandato ai cittadini russi di non visitare la Turchia e a quelli che si trovano là di rimpatriare a causa della “minaccia terroristica”. Putin ha inoltre ordinato di rafforzare “per motivi di sicurezza” i controlli nei porti e sulle attività degli autotrasportatori turchi. Le sanzioni hanno una durata “provvisoria” ma indeterminata: entrano in vigore con la pubblicazione del decreto e restano valide finché non saranno cancellate dal governo russo.

Non è bastato che Erdogan abbia detto “vorremmo che non fosse successo, ma è successo. Spero che una cosa del genere non accada più”, riferendosi al jet russo abbattuto, aggiungendo di considerare un possibile incontro con Putin a margine della Conferenza Onu sul clima di Parigi come un’occasione per superare le tensioni.

Il Cremlino ieri aveva fatto sapere che Putin non avrebbe accettato faccia a faccia con Erdogan prima delle scuse per la “azione ostile” delle forze aeree turche. E la tensione era salita alle stelle dopo l’invito del ‘sultano’ turco a “non scherzare con il fuoco”.

Intanto il ministero degli Esteri turco ha consigliato ai turchi di evitare i viaggi “non urgenti” in Russia.

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