Enrico Letta: “Alle primarie Pd voterò Orlando”. Poi polemica a distanza con Renzi

“Non scendo di nuovo in campo, ma alla fine voglio dare una chance al Pd e voterò alle primarie”. Per chi?  “Voterò per Andrea Orlando“. A parlare così è Enrico Letta, intervistato da Lucia AnnunziataIn mezz’ora” su Rai 3.  E argomenta così la sua decisione: “Non è che io scelgo i vincitori, dico la mia e penso che il Pd debba meritare un’ultima chance e dentro il Pd credo che Orlando voglia unire il Pd, che è un campo largo, non il comitato elettorale di un capo”.

L’ex premier spiega che accetterà il risultato del congresso e invita tutti, a partire da Renzi, “a imparare la lezione del 4 dicembre perchè le scelte vanno fatte insieme, bisogna condividerle con il paese e non immaginare di avere ragione mentre gli altri sono un’accozzaglia”.

Un colpo basso per il suo predecessore. ma non è stato il solo: “Negli ultimi anni – ha detto ancora Enrico Letta – è stata raccontata una storia non vera: la linea dell’austerity ha caratterizzato l’Europa dal 2008 fino al 2014 ma dal 2014, da quando è arrivato Junker e con la politica espansionista di Draghi, l’Italia ha avuto margini di flessibilità molto larghi e la politica di Draghi ci ha consentito di risparmiare 33 miliardi sul costo del debito. A forza di raccontare la storia che era cambiata l’Italia, il governo non ha fatto tutte le scelte che doveva, e ora si trova davanti ad una manovra che è quella da cui noi uscimmo all’inizio della legislatura. Qualcosa non ha funzionato”. “La flessibilità – ha detto tranchant –  è stata usata male”. “Scaricare sempre la colpa su Bruxelles è il modo migliore per aiutare i nazionalisti ma la gente poi sceglie l’originale”, ha aggiunto.

Renzi non se l’è tenuta e ha tentato una imbarazzata e imbarazzante risposta a distanza: “Negli ultimi 10 anni si sono sbagliate quasi tutte le politiche economiche, sull’austerity si sono prese misure devastanti. Fanno credere che noi avevamo margini macro migliori, ma non è così, noi la flessibilità l’abbiamo stando nei parametri delle stupide regole del fiscal compact. Il deficit dei governi Monti e Letta era più alto, noi l’abbiamo tenuto più basso. Noi nel 2014 abbiamo detto basta, l’ha fatto il Pd ed il governo italiano, e abbiamo cominciato a fare un po’ i matti in Ue”.  Appunto, “i matti”, e gliel’hanno fatta pagare. Anzi, a pagare dovranno provvedere ora Gentiloni e Padoan, a spese degli italiani.

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