Ricostruita la tragica sequenza dell’uccisione dei due agenti nella Questura di Trieste per mano del dominicano

Finalmente si è potuto ricostruire come si è consumato ieri l’eccidio dei due agenti di polizia nella Questura di Trieste, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego,  per mano di un balordo di nazionalità dominicana, anche se finora costui, Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei magistrati inquirenti.

Dunque il dominicano era stato fermato perché, dopo aver rubato un ciclomotore, si era pentito o si era trovato in difficoltà a sbrigarsela, e aveva avvertito suo fratello maggiore, Carlysle Stephan Meran di 32 anni, il quale a sua volta aveva subito avvertito la polizia.

A quel punto giungono sul posto una volante con due agenti a bordo e un’auto della Squadra Mobile. I due fratelli salgono sulla prima vettura; l’altra li segue a distanza, un po’ più indietro a causa del traffico. Un’operazione di routine, senza particolari difficoltà. I quattro a bordo della Volante entrano in Questura.

Ciò che accade dopo sembra un film impazzito. Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di poter andare in bagno, ma con uno scatto riesce a sottrarre la pistola all’agente che lo accompagna. Come abbia fatto sarà difficile ricostruirlo: alla scena non hanno assistito testimoni e la zona non è coperta da telecamere. Dopo aver sparato al primo poliziotto, Meran si incammina verso l’uscita e trova sulla sua strada il secondo agente. E spara ancora e quando il poliziotto cade in terra prende anche a lui la pistola, strappandogli la fondina. A quel punto si avvicina all’uscita e ha un terzo conflitto a fuoco, con l’agente di guardia all’ingresso, ferendolo. Meran però  riesce comunque ad uscire dall’edificio, ma qui va a vuoto il suo tentativo di appropriarsi di una vettura parcheggiata e viene ferito e  bloccato dagli uomini della Squadra Mobile che viaggiavano sulla seconda vettura intervenuta sul luogo del furto e che sono appena sopraggiunti davanti alla Questura.

Quindi dalla ricostruzione che sta emergendo sembra che il fratello, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto alcun ruolo nella sparatoria;  anzi, oltre ad avere avvertito la polizia del furto compiuto dal fratello, pare che, una volta in Questura,  per paura di ciò che stava facendo Alejandro,  si sia rifugiato nei sotterranei appena questi ha cominciato a sparare.

Sul posto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Franco GabrielliIl  presidente Conte ha dichiarato: “La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del Governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della Polizia di Stato”.

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