ELEZIONI COMUNALI. Nei centri maggiori tutto rinviato ai ballottaggi tra centrodestra e centrosinistra, M5s tagliato fuori. Le eccezioni Orlando (a Palermo) e Pizzarotti (a Parma)

E’ stata del 60,07% l’affluenza alle urne rilevata alle 23 – ora di chiusura dei seggi – per le elezioni comunali in 849 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia). Nelle precedenti omologhe elezioni la percentuale dei votanti si era attestata al 66,85%, ma si era votato in due giorni.

Sulla base delle proeizioni dei primi scrutini nelle maggiori città emergono essenzialmente alcuni dati: 1. Tranne che a Palermo – dove la legge elettorale è quella della Regione a statuto speciale della Sicilia e dove è confermato sindaco a primo scrutinio Leoluca Orlando – c’è un testa a testa per i ballottaggi del 25 giugno tra i candidati del centrodestra e del centrosinistra, sostenuti da coalizioni. 2. I candidati sindaco del M5s restano esclusi ovunque (anche a Genova, la città di Grillo) dai ballottaggi perché ottengono percentuali modeste, molto lontane da quelle che il movimento registra nei sondaggi politici. L’unico che si classifica al primo posto e va quindi al ballottaggio è il sindaco uscente di Parma, Federico Pizzarotti, che però è stato sospeso dal M5s per ragioni che continuano a risultare incomprensibili.  3. L’affluenza alle urne è stata quasi di 7 punti inferiore alle comunali precedenti, segno di crescente sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e verso la politica, anche quella locale.

Ricordiamo che si è votato in 1004 comuni  per il rinnovo dei consigli comunali e l’elezione diretta dei sindaci. L’appuntamento  riguardava 9 milioni 208.639 elettori, chiamati ad esprimere il proprio voto in 25 comuni capoluogo di provincia, di cui 4 capoluoghi di Regione, e 161 con più di 15mila abitanti8 i comuni che superano i 100mila abitanti: Genova, Monza, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Taranto e Verona.  21 i capoluoghi di Provincia: Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani; 4 i capoluoghi di regione (Palermo, Genova, Catanzaro e L’Aquila).

Al turno di ballottaggio, che si terrà il 25 giugno, parteciperanno i due candidati a sindaco più votati nei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti nel caso in cui nessuno abbia raggiunto la maggioranza assoluta dei voti.

Queste elezioni comunali riguardano soprattutto i comuni di Lombardia, Sicilia, Campania, Piemonte, Veneto, Calabria e Sardegna. In termini assoluti, tra regioni a statuto ordinario e speciale, il numero più alto di elettori  risulta essere in Sicilia, a quota 1.545.694, distribuiti in 129 comuni; al secondo posto la Lombardia, con 1.158.821 elettori e 139 comuni, seguita dal Veneto (997.642 e 87), dalla Puglia (885.113, 54), dalla Campania (810.443, 88), dalla Liguria (655.613, 19), dal Piemonte (532.324, 96) e dal Lazio (530.260, 55). 132 i comuni andati alle urne perché commissariati.

 

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