di ALESSIA ALIMONDA/ Per molti, la parola dieta evoca immagini di privazioni, calcoli calorici e sacrifici. Ma c’è un approccio che sta rivoluzionando il concetto di benessere, diventando un vero e proprio stile di vita: il digiuno intermittente. Lontano dall’essere una moda passeggera, questo metodo è sostenuto dalla scienza e dai suoi benefici, come spiega il dottor Tiziano Scarparo, medico e star del web, nel suo libro “Il digiuno intermittente a modo mio”.
Un elisir di lunga vita a portata di tutti. Come sottolinea Scarparo, il digiuno intermittente non è una novità. Praticato per secoli da élite, sportivi e personalità di spicco, era considerato un privilegio per pochi. Oggi, grazie a una maggiore informazione, è diventato accessibile a chiunque voglia migliorare la propria salute. La filosofia del digiuno intermittente si basa sull’idea di dare al corpo il tempo necessario per rigenerarsi. Il protocollo più popolare e consigliato è il 16:8: 16 ore di digiuno e 8 ore in cui si può mangiare. Questo schema non solo favorisce il dimagrimento, ma innesca anche un processo di pulizia cellulare fondamentale per il benessere dell’org
anismo.
Autofagia: il segreto del digiuno intermittente. Il segreto di questo metodo risiede nell’autofagia, un processo cellulare che ha valso un Premio Nobel per la Medicina nel 2016. Durante le ore di digiuno, in particolare dopo 14 ore, il corpo smette di processare gli zuccheri e inizia a bruciare le riserve di grasso per produrre energia. A questo punto, attiva l’autofagia, un meccanismo di “pulizia” in cui l’organismo si sbarazza delle cellule vecchie e danneggiate, riciclando le loro componenti. Questa pulizia cellulare non solo ha un effetto benefico sulla perdita di peso, ma aiuta anche a prevenire malattie oncologiche e neurodegenerative. Il dimagrimento, quindi, non è l’obiettivo principale, ma un gradevole “effetto collaterale” di un corpo che si sta disintossicando e rigenerando.
I consigli del dottor Scarparo. Per chi volesse provare il protocollo 16:8, il dottor Scarparo offre alcuni consigli preziosi, riassunti nel suo libro.
* Mangiare bene nelle 8 ore: digiuno intermittente non è un invito a mangiare senzalimiti. L’obiettivo è nutrirsi in modo sano e bilanciato, dando priorità a verdure, proteine e grassi, e solo alla fine ai carboidrati. In questo modo si mantiene stabile l’indice glicemico e si evita il senso di fame durante le ore di digiuno.
* Gestire la fame: secondo Scarparo, il digiuno intermittente non è affatto punitivo. L’obiettivo è abituare il corpo a non dipendere costantemente dagli zuccheri. Una volta che l’organismo impara a gestire il livello di zuccheri nel sangue, la fame scompare e ci si sente più lucidi e leggeri.
* Nessuna privazione: è possibile mangiare di tutto, ma nel modo giusto. Si può scegliere di saltare la colazione o la cena, organizzando i pasti (colazione, pranzo e uno spuntino) all’interno della finestra di 8 ore.
*Chiedere consiglio a un esperto: per chi non ha familiarità con le basi di una corretta alimentazione, è sempre consigliabile farsi seguire da un medico o un dietologo.
Il digiuno intermittente è molto più di una moda del momento. È un approccio scientifico e olistico al benessere che si basa su una filosofia antica, riscoperta e validata dalla scienza moderna. Come la nonna del dottor Scarparo, che a 95 anni sta benissimo e che da sempre gli consigliava di saltare la cena per sentirsi meglio, a volte le regole del buonsenso sono le più efficaci.

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