DIFFERENZE CHE CONTANO/ La Champions League è tutta un’altra cosa rispetto al campionato: la Juventus padrona soffre contro i modesti russi della Lokomotiv, la super Dea si becca una cinquina a Manchester. Dybala uomo copertina

di FABIO CAMILLACCI/ “La differenza tra me e te”, è il titolo di una famosa canzone di Tiziano Ferro. Ecco, “la differenza tra me e te” vale pure tra Serie A e Champions League. La Juventus capolista e dominatrice da 8 anni, soffre fino all’ultimo in casa contro il modesto Lokomotiv Mosca; l’Atalanta, splendida realtà del nostro campionato, ne prende 5 a Manchester sponda City. Questa è la differenza tra la Serie A e la Champions. Un altro pianeta, tutta un’altra storia. Non a caso un’italiana non trionfa da quasi 10 anni. All’Allianz Stadium, bianconeri sotto per effetto del gol di Miranchuk. Nella ripresa poi è la doppietta di Dybala ad avvicinare la Vecchia Signora agli ottavi di finale. Ribaltone e “Joya” juventina. Mentre in casa dei Citizens, l’Atalanta si illude con Malinovskyi ma poi viene asfaltata da Aguero e Sterling: finisce 5-1. Dea vicina all’eliminazione già dopo i primi tre turni del girone, alla luce delle tre sconfitte di fila.

Il “dobbiamo tritare gli avversari”, frase sarriana alla vigilia, non c’è stato. Sarri pensava a una Juve dominante, esondante: un tritacarne appunto. Brilla, e tanto, la stella di Paulo Dybala che piazza due sinistri nel momento più difficile e ribalta la frittata tra il minuto 32 e il 34 del secondo tempo. Fino a quel momento i russi erano avanti e avevano rischiato poco o nulla. Dunque, tre minuti che pesano come un macigno in favore di Madama. Tre minuti che valgono tre punti qualificazione. Al giro di boa, infatti, i bianconeri dovranno pensare soprattutto a vincere il girone. Ma le prodezze di Dybala (meraviglioso soprattutto il primo gol) non cancellano dalla memoria la Juventus lenta, per niente sarriana, e troppo orizzontale vista per almeno un’ora. E confermano pure la potenza dell’arsenale bianconero: c’è talmente tanta qualità in rosa che qualcosa di magico può saltare fuori in qualsiasi momento. Nell’altra gara del raggruppamento, Atletico Madrid-Bayer Leverkusen 1-0 (gol dell’ex juventino Morata). Ora la classifica recita: Juventus e Atletico Madrid 7 punti, Lokomotiv Mosca 3, Bayer ancora a zero e a un passo dall’eliminazione.

Manchester. Doveva essere un sogno, la prima dell’Atalanta a casa del City di Guardiola: ha finito per trasformarsi in un incubo. La brutta notte della Dea: prima l’illusione, poi la batosta. Nell’altro match del girone Shakhtar Donetsk-Dinamo Zagabria 2-2 (il pareggio tiene accesa la flebila fiammella della speranza bergamasca). Questa la nuova classifica: Manchester City 9 punti, Shakhtar Donetsk e Dinamo 4, Atalanta zero. I nerazzurri passano in vantaggio con Malinovskyi ma poi vengono travolti da Aguero e compagni che calano un pokerissimo. La squadra di Gasperini resiste mezzora ma dopo il rigore trasformato dall’ucraino si scatenano gli inglesi, trascinati dal “Kun” e dalla saetta Sterling. Qualificazione quasi compromessa per i ragazzi di Gasp, anche se per 30 minuti l’Atalanta ha fatto sognare i suoi tifosi. Poi la stellare compagnia di Guardiola ha messo il turbo e tra giocate stupende dei Citizens e gli errori dei singoli atalantini la situazione si è ribaltata come da copione. “La differenza tra me e te”…

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