Dopo la sospensione dello sciopero dei benzinai contro le fanfaronate governative sul prezzo del carburante è arrivato un decreto governativo (controfirmato da Mattarella) sulla esposizione di cartelloni con i prezzi dei carburanti

Ulteriore novità sul fronte del caro-carburanti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto governativo ( pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) con il quale si stabilisce che il prezzo medio dei carburanti, su base regionale, sarà pubblicato sul sito del Ministero delle Imprese e del made in Italy. Nel decreto si precisa che “la frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni” saranno definite con decreto dello stesso Ministero (di nuova denominazione secondo lo strampalato gioco di parole inventato dalla Meloni) “da adottarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto stesso”. I benzinai  poi (se avranno la pazienza di sopportare il giochetto così autorevolmente firmato) potranno poi usufruire di altri 15 giorni per adeguare la cartellonistica presso ogni punto vendita, anche autostradale.

I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i loro prezzi e non esporranno nel proprio punto vendita i prezzi medi calcolati dal ministero succitato potranno essere puniti con sanzioni da 500 a 6.000 euro.

Intanto resta sospeso lo sciopero dei benzinai che era stato proclamato per il 25 e 26 gennaio. Questa al momento  la posizione dei distributori, dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi con il Governo, con il quale ci sarà un altro  incontro previsto  per martedì 17 gennaio. L’incontro di ieri è avvenuto con  il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, presente anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo.

I due giorni si alt delle pompe di carburante erano stati proclamati per “ristabilire la verità” – avevano detto gli esercenti – contro quella che definiscono una “ondata di fango” contro di loro. Il governo aveva replicato convocando a Palazzo Chigi l’incontro con i sindacati del settore, per ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.  “Vediamo come evolve la situazione”, dice il presidente della Faib-Confesercenti Giuseppe Sperduto. Il ministro dell’Economia Giorgetti ha precisato che in presenza di consistenti aumenti il governo valuterà la riduzione delle accise utilizzando la maggiore Iva incassata (accise contro le quali si erra schierata durante la campagna elettorale Giorgia Meloni con un video irridente, che poi aveva clamorosamente sconfessato appena diventata presidente del Consiglio, riapplicando le accise sui carburanti.

Ora pare che iI Governo potrebbe introdurre un meccanismo di sterilizzazione dell’IVA sui carburanti nel prossimo decreto sulla trasparenza dei prezzi in attesa di pubblicazione. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell’incontro con i consumatori, seguito a quello con i sindacati dei gestori delle pompe. “Si parla di come sterilizzare eventuali aumenti dell’Iva e questo sarà uno degli argomenti del decreto legge che vedrete pubblicato sulla Gazzetta ufficiale”, ha spiegato Urso a margine rispondendo a chi gli chiedeva dell’ipotesi di introdurre una accisa mobile. Urso ha definito “estremamente positivi e anche costruttivi i tavoli con gli operatori a Palazzo Chigi e poi al Ministero con le associazioni dei consumatori. Due facce della stessa medaglia che è quella di riportare in questo settore la maggiore trasparenza possibile al fine anche di controllare l’aumento dei prezzi”.

Le misure adottate sarebbero contro i fenomeni speculativi e “quindi a tutela dei distributori”, ha sottolineato l’altro sottosegretario alla presidenza, Giovanbattista Fazzolari, che in un’intervista a Repubblica, ha replicato alle polemiche sulla diversa posizione assunta dal governo sulle accise sui carburanti rispetto al programma presentato alle elezioni (come si vede nella foto scattata durante uno spot elettorale della Meloni conyro le accise).

“Il programma è molto chiaro. Nel programma – spiega  Fazzolari- si parla di ‘sterilizzazione delle entrate dello Stato su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise’. Ciò significa che ci siamo impegnati a utilizzare le maggiori entrate Iva che lo Stato dovesse incassare in virtù dell’aumento del prezzo del carburante per ridurre le accise”. Parlando dello sciopero annunciato dai gestori, il sottosegretario aggiunge “dispiace che i distributori si siano sentiti colpiti dal provvedimento del governo: l’atto è stato pensato a loro tutela, non per attaccarli”. “Il taglio delle accise – conclude Fazzolari – rimane un’ambizione da realizzare nell’arco di legislatura, anche se non prevista dal programma. Sempre che il contesto economico, geopolitico, oltre che calamità varie e inattese lo consentano”.

Ad attaccare, però, la decisione del governo di non confermare la manovra sulle accise è il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini:, il quale ha affermato: “Invece di confermare la manovra sulle accise, hanno fatto i condoni, si sono inventati la flat tax, hanno fatto marchette elettorali. Le marchette elettorali del governo le stiamo pagando noi che adesso ci tocca pagare di più la benzina o il gas, o il gasolio“.

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