DIARIO ELETTORALE/ REGIONALI/ Tentativi di intesa Pd-LeU per i presidenti di Lazio (Zingaretti) e Lombardia (Gori)

Si va verso una intesa Pd-Liberi e Uguali alle Regionali in Lombardia e nel Lazio. E dopo rumors dei giorni scorsi  è aggiunta oggi una conferma:  “Ci stiamo lavorando. Faremo di tutto. – dice Pier Luigi Bersani parlando in Transatlantico alla Camera – L’importante è che non sia un’ammucchiata contro la destra o un accordo tra gruppi dirigenti. Serve una proposta alternativa di sinistra rispetto a quella della destra”.  In sostanza sembra aver trovato accoglienza, in qualche misura, l’appello di Prodi e Veltroni.

Poco prima stessa linea dal governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, uno dei fondatori di “LeU”, che su Facebook ha scritto: “Con il Pd alle elezioni siamo in competizione e impegnati a battere la sua attuale linea politica, offrendo un sicuro approdo di sinistra ai tanti che quel partito ha deluso. Più noi saremo forti più il Pd potrà essere spinto a cambiare”. Perciò “con Gori  in Lombardia è opportuno aprire un confronto sul programma, perché rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan di Gori, ma si deve cambiare idee e politiche. Nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perché dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri”. Ma Rossi va oltre e parla anche della Campania, sia pur in condizioni ben diverse, a proposito delle candidature al Parlamento: “Anche solo discutere della candidatura di Bassolino in Campania è un autogol perché per la sua storia e la sua popolarità dobbiamo chiedergli umilmente di candidarsi e sostenerlo senza se e senza ma”. E precisa: “Non pretendo di avere la verità. È solo quello che io penso”.
Della stessa opinione, a quanto pare, è anche Pietro Grasso, che ambirebbe presentare il centrosinistra unito nelle due regioni. Ma resta ancora forte l’opposizione di Sinistra italiana e Possibile, che vorrebbero correre da soli in entrambe.

Pippo Civati sostiene poi che il sì a Zingaretti con in contemporanea il no a Gori sarebbe la scelta peggiore. C’è chi ipotizza che in Lombardia alla fine si possa optare per una “desistenza” a sinistra, con un sostegno ‘esterno’ a Gori. Ma il nodo è ancora irrisolto, tanto che l’assemblea regionale di LeU, cui potrebbe partecipare anche Grasso, per il momento è stata rinviata.

“Il Pd offre apertura e unità”, è l’appello del vide segretario Pd Maurizio Martina. “Troveremo una soluzione, per un equilibrio tra la necessità di nostra unità interna e la possibilità di fare un discorso politico con il Pd”, assicura Laura Boldrini.

Ma Renzi oppone resistenze: ritiene sbagliato attardarsi in discussioni sulle alleanze. “Spero in una coalizione ampia, ma poi decidono i cittadini con il voto, non i giochi di potere o di palazzo”.

Prosegue intanto il lavoro sulle liste per le politiche. E se per LeU tra i nomi che hanno disponibilità in Liguria spunta quello di Sergio Cofferati.

 

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