DIARIO ELETTORALE/ Berlusconi si affida all’Europa. Ecco in che modo

di SERGIO SIMEONE – A leggere il programma del centrodestra si rimane trasecolati: flat tax, abolizione della Fornero, azzeramento della povertà assoluta, pensioni alle mamme, asili nido gratuiti per tutti, aumento delle pensioni minime, raddoppio delle pensioni di invalidità,ecc…

Ma si può fare? Certo che si può fare, basta portare il debito pubblico al 200% del PIL ed il deficit al 5%.

Ma Berlusconi lo sa? Non è che il suo cervello comincia a perdere qualche colpo? Berlusconi sa fare i conti molto meglio di me e di chi mi legge,  ed è lucidissimo. Ed allora come fa a sparare questi numeri e ad indicare obiettivi assolutamente irrealizzabili?

La spiegazione c’è. Berlusconi è un buon conoscitore della sceneggiata napoletana. In questo genere teatrale  c’è un personaggio che ha certamente attirato la sua attenzione, quello del tale che avendo attaccato briga con uno molto più forte fisicamente fa finta di volerglisi avventare contro egualmente (gridando “fermatemi sennò l’ammazzo“), perché sa che i suoi amici lo tratterranno e gli impediranno il contatto fisico con l’avversario. In questo modo avrà salvato contemporaneamente l’onore e la pelle.

Berlusconi pensa: io intanto con le mie promesse elettorali faccio il pieno di voti. Quando poi, una volta conquistato il governo,  accennerò a volerle realizzare, mi salteranno addosso Junker, la Merkel, Schauble e mi bloccheranno. Farò finta per un po’ di divincolarmi, ma poi mi arrenderò di fronte alla minaccia di essere messo sotto la tutela della troika Così potrò dimostrare che io le promesse  le mantengo ma ho dovuto soccombere davanti alle soverchianti forze germaniche.

Un’altra cosa Berlusconi ha capito: gli italiani, in larga misura, sono dei boccaloni. Puoi farli fessi per venti anni. Poi, quando vedi che ti hanno sgamato, ti fermi per un giro, giusto il tempo per far loro digerire le panzane che gli hai propinato, e riprendi daccapo a turlupinarli esattamente come prima.

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