Di Maio: “Se la Tunisia non blocca gli imbarchi di migranti verso l’Italia vanno sospesi gli stanziamenti internazionali”

Di Maio chiede di sospendere lo stanziamento previsto per la Tunisia ‘in attesa di un risvolto nella collaborazione che abbiamo chiesto alle autorità tunisine in materia migratoria. E la Tunisia risponde: ‘Massimo sforzo per fermare partenze’. Il Pd, per bocca del patetico Orfini, intanto preme su Conte, invitandolo a non rinviare e a decidere nel prossimo Consiglio dei ministri. Invece il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, chiede che il centro migranti di Casier ‘sia dismesso’. Nei prossimi giorni una nave della compagnia Grandi navi veloci arriverà in Sicilia con 700 posti disponibili per consentire di trasferire a bordo i migranti che sbarcano sulle coste italiane e che devono essere sottoposti a quarantena.

Dobbiamo fare un accordo di cooperazione migratoria con la Tunisiaha detto Di Maioche ci consenta di seguire il modello albanese degli anni ’90, inizio 2000 quando l’Italia ha raggiunto degli accordi con l’Albania che hanno portato a fermare, sequestrare e affondare le barche che si utilizzavano per la traversata e per venire in Italia. Quello è stato un punto di forza per il fenomeno migratorio dall’Albania“.

“C’è il rischio enorme di una nuova ondata di sbarchi” che l’Italia “non può permettersi” anche per il “rischio sanitario” in un’emergenza che teniamo sotto controllo, ha detto il ministro degli Esteri. Sono inutili gli slogan o le urla, serve un piano concreto per affrontare questa questione”, ha aggiunto il ministro sottolineando che “l’Italia non ce la farà mai da sola”. ” Siamo in un momento particolare del nostro Paese, il rischio sanitario non è calato, non possiamo abbassare la guardia se vediamo scene come porto Empedocle o Caltanssetta. Se siamo in un’emergenza sanitaria le regole si rispettano”.

Servono “rimpatri più veloci che non possiamo fare solo con gli aerei. Noi ci aspettiamo (dalla Tunisia, ndr) una collaborazione per permettere rimpatri attraverso le imbarcazioni. Su questo stiamo lavorando per riuscire a raggiungere un accordo e tra le nostre richieste che il nostro ambasciatore Fanara ha inoltrato al governo tunisino” c’è il fatto che “con una nave puoi rimpatriare 300-400 persone: è molto importante perché i rimpatri devono seguire il ritmo degli arrivi”. Lo ha detto il ministro

“Un messaggio deve essere espresso chiaramente: chi non ha diritto di rimanere in Italia deve tornare nel proprio paese. Con la Tunisia ci sono degli accordi per il rimpatrio e dobbiamo lavorare su quelli. Inoltre con il sindaco Carmina e con il ministero dell’Interno stiamo lavorando per ridurre la pressione sul Comune di Porto Empedocle e per affrontare questa emergenza garantendo la massima sicurezza dei cittadini”. Lo ha detto il capo politico M5S e viceministro dell’Interno Vito Crimi a margine dell’incontro con il sindaco di Porto Empedocle e alcuni parlamentari del Movimento.

“L’immigrazione illegale verrà contrastata, sia per quanto riguarda quelli che arrivano in Tunisia, sia riguardo a coloro che vogliono partire verso i Paesi europei sui barconi della morte”: lo ha affermato il premier tunisino incaricato Hichem Mechichi, durante una visita a Siliana nel giorno della festa islamica dell’Aid al Adha, come riportato dal’agenzia di stampa tunisina Tap. ”In questo momento è necessario compiere tutti gli sforzi necessari, nella speranza che ogni tunisino possa trovare un’opportunità nel suo Paese in modo da non dover salire sui barconi della morte”, ha aggiunto.

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