di MARCO VALERIO/ Vince la Roma 3-2 ma fa festa la Lazio. Il derby della semifinale di ritorno di Coppa Italia manda in paradiso i biancocelesti di Inzaghi, che nel computo delle due partite hanno meritato il passaggio del turno (all’andata vinsero 2-0). A portare in finale la Lazio è stato soprattutto un immenso Milinkovic, che aveva lasciato il marchio anche nella sfida d’andata. Poi i centravanti, con Immobile che è riuscito a lasciare il segno e Dzeko no. Per i giallorossi resta una vittoria di consolazione (doppietta decisiva di Salah) e la sensazione di aver complicato tutto nella gara d’andata (nella foto: i due mattatori biancocelesti si abbracciano).
Botta e risposta nel primo tempo. Spalletti alla fine deve arrendersi, De Rossi non ce la fa. E allora in regia dentro Paredes insieme alla difesa a 4, con Juan Jesus preferito a Fazio. Inzaghi invece opta per un 3-5-2 abbottonatissimo, con Basta e Lukaku come esterni molto più difensivi che offensivi e Felipe Anderson a supporto di Immobile. Lo spettacolo iniziale però è tutto delle due curve, con la Sud che torna a colorarsi dopo quasi due anni e la Nord che replica colpo su colpo. Poi pronti via e la Roma può subito riaprire i conti dopo appena 3′ di gioco con Dzeko (cioccolatino di Emerson, tocco ravvicinato fuori del bosniaco), mentre la Lazio potrebbe quasi chiuderli poco dopo, al 6′, con Immobile che sfiora il gol dopo un rimpallo tra Juan Jesus e Manolas. Le premesse sono scoppiettanti, il resto però non mantiene le promesse. Nel senso che poi Inzaghi struttura bene la fase difensiva, con le due linee molto strette, e la Roma (che fa la partita a lungo) non trova spazi per far male. Così occasioni da gol nitide si vedono solo con il contagocce: Dzeko arriva tardi su un altro bell’invito di Emerson, mentre El Shaarawy calcia male da buona posizione, con la respinta di Strakosha che diventa quasi un assist per Salah. Al 25′ è invece De Vrij a salvare in extremis sullo stesso Salah, con l’olandese che alterna ottime chiusure ad errori bruttissimi. Poi, però, su una ripartenza è proprio la Lazio a far male: Manolas si perde Immobile, Alisson respinge il tiro del centravanti biancoceleste e Milinkovic mette dentro a porta vuota. La Roma sbanda per un po’, poi trova la forza di pareggiare i conti con El Shaarawy, su di una respinta sporca di De Vrij.
Gioia Lazio, amarezza Lazio. A inizio ripresa Spalletti si gioca la carta Bruno Peres per aumentare la spinta in fascia (con Rüdiger che scala al centro). Inzaghi risponde cambiando De Vrij con Hoedt al centro della retroguardia biancoceleste. La foga giallorossa però produce poco, se non spazi enormi per le ripartenze biancocelesti. Così Felipe Anderson manda in porta due volte Immobile, che però spreca entrambe le occasioni. All’11’ torna alla ribalta l’uomo derby, Sergej Milinkovic, che con un taglio da destra a sinistra fa fuori tutta la difesa giallorossa e mette ancora Immobile da solo davanti ad Alisson: il centravanti della Lazio stavolta fa centro (con Peres che dorme nella marcatura e Rüdiger che tiene in gioco lo stesso Immobile). La Lazio oramai è ad un passo dal paradiso e se non ci arriva subito è solo perché spreca qualcosa di troppo quando c’è da uccidere la partita. Così, di rabbia, la Roma al 21′ trova la forza per pareggiare con Salah, che ribatte in rete un palo di El Shaarawy (tiro sporcato da Strakosha). E allora a provare almeno a vincere la partita è la Roma. I giallorossi ci provano due volte con Strootman (sulla seconda provvidenziale il salvataggio in scivolata di Bastos) e una con Salah, sul cui tiro Strakosha è super. E il gol della vittoria giallorossa, dopo gli ingressi in campo di Perotti e Totti per El Shaarawy e Paredes, arriva proprio in extremis: tiro centrale di Nainggolan, Strakosha ribatte e Salah lo supera di fino e insacca. È una vittoria amara però per la Roma, come detto: a far festa è solo la Lazio.
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