Deferiti ai probiviri e costretti alle dimissioni i 2 parlamentari della Lega e quello del M5s che hanno chiesto e incassato il bonus per i titolari di partita Iva in difficoltà a causa del covid-19

È Marco Rizzone, 37 anni, deputato del M5s, imprenditore genovese del turismo (foto a sinistra),  il terzo deputato che, oltre ai due della Lega Dara e Murelli(foto a destra), ha incassato il bonus Covid destinato dal governo ai titolari di partita Iva in difficoltà a causa del coronavirus. Il gruppo M5s, a cui appartiene, ha deferito Rizzone ai probiviri chiedendo massima severità. Anche la Lega ha scelto il pugno duro per i suoi eletti coinvolti nella richiesta di quei bonus. Si sono dimessi e non saranno ricandidati i tre del Veneto, ha annunciato il governatore Zaia. In Emilia-Romagna sospeso Bargi.

L’aspetto incredibile della vicenda, però, sta nel fatto che l’opposizione cerca di scaricare sul presidente dell’Inps, Tridico,  la colpa della squallida azione dei propri parlamentari. Tridico sarà ascoltato oggi in commissione Lavoro a Montecitorio. La videoconferenza sarà trasmessa in diretta streaming sulla web tv della Camera.

Si sono dimessi e non saranno ricandidati i tre consiglieri regionali della Lega del Veneto che hanno chiesto e ottenuto dall’Inps il bonus destinato alle partite Iva in crisi per il Covid. L’annuncio è arrivato dal governatore Zaia e riguarda il vicepresidente della Giunta Forcolin e i consiglieri regionali Barbisan e Montagnoli.

Zaia ha spiegato che oltre all’annuncio delle dimissioni del suo vice Gianluca Forcolin, anche il consigliere regionale Riccardo Barbisan “ha mandato una lettera rinunciando alla prossima candidatura alle regionali”. Quanto al terzo esponente del Carroccio chiamato in causa per il bonus, Alessandro Montagnoli, il Presidente del Veneto ha confermato “che anche per lui non ci sarà ricandidatura”.”Per me – dice lapidario – la vicenda è chiusa. Rispondo per la mia amministrazione – rileva – e ai cittadini ho dato una risposta. I cittadini – continua – hanno seguito con attenzione la vicenda per la quale c’è molta sensibilità. Hanno guardato principalmente al fatto che c’è stata una presentazione della richiesta del bonus, anche se è pur vero che il vicepresidente non l’ha percepito e non ha presentato ulteriore documentazione per ottenerlo”.

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