Dai ballottaggi il Pd di Renzi esce con le ossa rotte, il centrodestra vincente in importanti città, e riemerge il M5s

I risultati nei 111 comuni dove si sono svolti i ballottaggi hanno segnato una nuova, dura lezione per il Pd di Renzi, che diventa la palla al piede del centrosinistra in tante, importanti città, alcune delle quali da storiche roccaforti della sinistra sono diventate terreno di pascolo per candidati e liste del centrodestra.

 Clamorosi i casi di Genova, La Spezia, Pistoia, Sesto San Giovanni, L’Aquila, e diverse altre città ancora. In alcune di queste l’esito del primo turno è stato capovolto. raffreddando i timidi entusiasmi che il Pd aveva manifestato, soprattutto perché il M5s non aveva piazzato candidati nei capoluoghi di provincia, tranne che ad Asti e a Carrara.

Renzi aveva percepito l’arrivo della catastrofe e perciò aveva scelto di tenersi in ombra in queste due settimane, affermando che la consultazione non aveva una rilevanza politica nazionale. Ma non ne immaginava le dimensioni. E non immaginava che gli odiati Cinquestelle vincessero il ballottaggio a Carrara contro il candidato di centrosinistra e che ad Asti compissero un balzo dal 15% del primo turno al 45% del ballottaggio. Con queste due città va segnalata Guidonia, dove è stato eletto sindaco il candidato del M5s. Così come, sull’altro versante, Grillo non immaginava che Pizzarotti stravincesse a Parma nonostante gli fosse stato tolto il simbolo del movimento e fosse stato addirittura (inspiegabilmente) sospeso dal M5s. Per sua fortuna c’è stato il successo dei candidati di centrosinistra in Puglia (a Lecce e a Taranto), ma ci si chiede quanto abbia inciso su questi risultati il ruolo di Michele Emiliano, oppositore del ri-segretario del Pd.  Di fronte a questa evidente sconfitta, Renzi è miracolosamente riapparso via Internet un’ora dopo la mezzanotte con tweet farneticanti e mendaci.

Questo il quadro in alcune città:

 GENOVA – Vince il candidato di centrodestra Marco Bucci con il 55,2% sul candidato di centrosinistra Giovanni Crivello al 44,8%. Bucci è arrivato in piazza accompagnato dal governatore ligure, Giovanni Toti, e dal segretario ligure della Lega Nord Edoardo Rixi, salutato da una folla di sostenitori.

COMO – La città del lago passa ad un’amministrazione di centrodestra. Il candidato di centrodestra Mario Landriscina, dai dati del Viminale, è eletto col 52,68% sullo sfidante del centrosinistra Maurizio Traglio al 47,32%.

LA SPEZIA – Il centrodestra stravince a La Spezia. Quando erano state scrutinate 85 sezioni su 96 secondo i dati del Viminale, il candidato di centrodestra Pierluigi Peracchini era al 60,10% sul candidato di centrosinistra Paolo Manfredini.

PISTOIA – Dopo decenni il Comune di Pistoia passa ad essere governato dal centrodestra. È stato eletto  Alessandro Tomasi con il 54,28%. Lo sfidante del centrosinistra si è fermato al 45,72%.

VERONA – E’ in testa il candidato del centrodestra Federico Sboarina (centrodestra) al 57,9% sulla candidata Patrizia Bisinella (Fare! e civiche) al 42,1% nonostante l’appoggio del centrosinistra.

MONZA – Quando sono state scrutinate 41 sezioni su 110 secondo i dati del Viminale, è avanti il candidato di centrodestra Dario Allevi con il 51,2% sul candidato di centrosinistra e sindaco uscente Roberto Scanagatti al 48,7%.

PARMA – A Parma Federico Pizzarotti fa il bis. Il candidato sindaco uscente è avanti con il 57,9% sul candidato del centrosinistra Paolo Scarpa al 42,1%.

CATANZARO – E’ in testa il candidato di centrodestra Sergio Abramo al 64,2% sul candidato di centrosinistra Vincenzo Antonio Ciconte al 35,7%.

L’AQUILA – L’Aquila passa al centrodestra. Il candidato Pierluigi Biondi, dai dati del Viminale, è stato eletto con il 53,52% mentre lo sfidante di centrosinistra Americo Di Benedetto si è fermato al 46,48%.

TARANTO – Il Comune di Taranto resta al centrosinistra. Il candidato Rinaldo Melucci è stato eletto sindaco, dai dati del Viminale, col il 50,91%. La sfidante sostenuta da liste civiche Stefania Baldassarri si è fermata al 49,09%.

TRAPANI – L’affluenza alle urne si è fermata al 26,75% e quindi le elezioni non sono valide: il comune verrà commissariato. E’ accaduto che  il  candidato di centrodestra, coinvolto in una vicenda giudiziaria, si è ritirato, ed è rimasto in lizza solo Pietro Savona (Pd). Ma perché l’elezione fosse valida occorreva che si recasse alle urne il 50% degli aventi diritto.

AFFLUENZA – L’affluenza alle urne rilevata alle 23 dal ministero dell’Interno nei comuni al voto per il ballottaggio è stata del 46,03% con un calo di 12 punti percentuali rispetto al primo turno.

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