Crocetta”: «Non posso dimettermi per una bufala giornalistica»

Crocetta, Lucia Borsellino e TutinoIl governatore siciliano Rosario Crocetta interviene all’Ars sul caso intercettazioni pubblicate dall’Espresso e attacca deciso: “I falsi scoop non possono decidere le sorti dei governi. Non posso dimettermi”, ha detto il presidente. Crocetta ha parlato di “vicenda dolorosa e grande sofferenza”, sottolineando che “l’attacco al presidente della Regione e’ stato un attacco e un attentato alle istituzioni e alla democrazia”. Poi ha spiegato: “A tutti e’ evidente che quella intercettazione non c’e’ e una bufala non puo’ determinare i passaggi della politica”. “Gli uomini delle istituzioni – ha affermato Crocetta – dovrebbero pronunciarsi solo in presenza di fatti accertati e conclamati. In questo Paese si deve decidere se la bufala cattiva di un giornale debba essere la verita’ o se sia vero quello che accerta la magistratura. Non posso dimettermi. Io non sono attaccato ne’ a poltrone ne’ a carriere future, ma devo difendere il mio onore.
Ho subito attacchi di fuoco amico e avversario e insospettabile solidarieta’. La deriva populista e demagogica che c’e’ alla base di questa vicenda per me e’ irricevibile: e’ sciacallaggio che non posso tollerare, per tutelare non solo me, ma tutti noi”. Spiega Crocetta di avere vissuto in questi giorni “i momenti piu’ terribili della mia vita. E’ come se avessi visto un film nel quale l’attacco alla regione diventa l’attacco alle istituzioni e all’intero popolo siciliano. Mi sono sentito come un lebbroso, vergognandomi di affacciarmi dal balcone di casa per non percepire uno sguardo ostile o un insulto. Visto come complice silente di un attentato ad un membro della famiglia Borsellino. Tutto questo e’ intollerabile”. Nello specifico, Crocetta ha parlato del suo rapporto con Tutino: “Lo frequentavo ogni quindici giorni e nel suo studio medico. La scorta rimaneva sempre con me. Fantasie sulla mia vita privata giorno e notte non se ne possono fare. Nessuna vita puo’ essere piu’ chiara della mia, vivo con la scorta ogni momento e ogni secondo della mia vita e’ documentato e controllabile”, ha detto governatore siciliana a proposito del suo medico personale, Matteo Tutino, primario arrestato per truffa al sistema sanitario. “Sono felice che le procure abbiano smentito quelle accuse e ripristinato la verita’. Ho capito che il mio silenzio poteva essere interpretato come ammissione di colpa, allora ho deciso di riprendermi il diritto alla parola. Non posso farmi abbattere da attacchi violenti e strumentali. E’ una vicenda infame. Sono certo che tutto passera’ alla storia come la vicenda di poteri occulti che minacciano la democrazia e di una parte della politica che non riesce difendere gli uomini delle istituzioni”, ha aggiunto il presidente della Regione Sicilia.

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