Coronavirus, calcio in tilt e campionato falsato

di FABIO CAMILLACCI/ Il calcio è lo specchio del Paese? Speriamo di no. Perchè quello che sta succedendo per colpa del coronavirus è a dir poco kafkiano: un caos degno di un Paese da Terzo Mondo, da “Repubblica delle Banane”. Per di più nel calcio, per dirla con Leonardo Sciascia, comandano i mezz’uomini, gli ominicchi, i quaquaraquà; oltre al “Dio denaro” e alle televisioni. Tutto questo mentre la Serie C ha già sospeso da tempo i gironi del centronord, in B si gioca a porte chiuse, i campionati degli altri sport si sono fermati e anche il Gran Premio del Qatar classe MotoGP è stato annullato.

Caos totale. Una settimana fa per la 25° giornata questo il teatrino: si giocano regolarmente tutte le partite di campionato, anzi no, forse, si giocano a porte chiuse solo quelle nelle “zone rosse”, ma no rinviamole a data da destinarsi e giochiamo solo le gare in programma nelle zone non a rischio. Alla faccia della regolarità del torneo. Un balletto cialtronesco che ha tenuto banco anche per tutta la settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle e relativa al 26° turno: si gioca a porte chiuse solo nelle zone pericolose, anzi no rinviamo ancora una volta le partite previste nelle regioni in cui l’allarme è più alto.

Mentre, in altre aree stadi pieni: alla faccia di un virus che è sì poco più di una forte influenza o polmonite ma che si diffonde con una facilità disarmante. In tutto questo, Palazzo Chigi fornisce delle direttive, poi la Lega calcio fa come gli pare e decide per continui rinvii in barba alla regolarità di un campionato ormai definitivamente falsato in ogni zona della classifica: dalla lotta scudetto a quella per non retrocedere. Ma non era meglio come suggerimmo noi di Altroquotidiano una settimana fa fermare tutta la Serie A per qualche giornata o giocare tutte le partite a porte chiuse?

In tutto questo, viene permesso ai tifosi bolognesi di andare a Roma per Lazio-Bologna e a quelli bergamaschi di andare al Via del Mare per Atalanta-Lecce. Salvo poi controllarli con il termoscanner che non serve a nulla perchè se uno ha il coronavirus in incubazione non ha febbre ma è comunque un potenziale untore. E prepariamoci ad un’altra settimana di ridicoli balletti di notizie per i match della 27° giornata: a oggi i rumors parlano di gare a porte chiuse per le partite previste nelle zone a rischio. Staremo a vedere quali altre prodezze ci riserveranno i padroni del vapore del mondo del calcio.

Una pletora di piccoli uomini in cui ognuno pensa al proprio orticello. Da Agnelli a Marotta passando per Lotito, il nuovo burattinaio del calcio italiano. Non a caso la Lazio è prima in classifica. Forse hanno ragione i tifosi interisti nel sostenere che è alle viste una nuova Calciopoli per quanto indotta dagli sciacalli del coronavirus. Tutti contro tutti e qualcuno mesta nel torbido.

 

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