CORONAVIRUS/ Indennizzi ai lavoratori autonomi e aiuti alimentari ai più deboli previsti: l’impegno delle ministre Catalfo e Bellanova

Ecco alcuni provvedimenti decisi o allo studio del Governo  per aiutare, nella situazione difficoltà creata dal coronavirus,  alcune categorie di cittadini non protette adeguatamente dal sistema previdenziale.

INDENNIZZO A PROFESSIONISTI E LAVORATORI AUTONOMI

Per i professionisti e i lavoratori autonomi iscritti alle casse di previdenza private ci sarà un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo: il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (foto a lato) , di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto interministeriale che fissa le modalità di attribuzione del Fondo per il reddito di ultima istanza per chi ha subito danni all’attività dalla diffusione del Coronavirus. Il bonus andrà chiesto alla propria Cassa, e sarà erogato a chi ha avuto redditi fino a 35.000 o, tra 35.000 e 50.000, abbia subito cali di attività di almeno il 33% nei primi 3 mesi 2020. “Si tratta di un primo intervento per fronteggiare immediatamente la situazione di emergenza”, spiega Catalfo, ribadendo che “siamo già al lavoro sulle nuove misure per il decreto di aprile, dove l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, un indennizzo di importo superiore”.

AIUTI ALIMENTARI AI PIU’ DEBOLI 

Teresa Bellanova, ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (foto Ansa di Fabio Frustaci)  

In arrivo, secondo quanto si apprende, una ordinanza di protezione civile, messa a punto insieme ai vari ministeri coinvolti, per dare più risorse ai Comuni per finanziare le iniziative di solidarietà alimentare. Proprio oggi il Banco alimentare ha spiegato che si sta registrando un forte aumento delle richieste a causa dell’emergenza Coronavirus.

Agire subito per impedire che quanto accaduto in alcune città italiane rischi di ripetersi. Avere cura di tutti, non lasciare indietro nessuno. Così, raggiunta telefonicamente dall’ANSA, la ministra alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, che lancia la proposta di un Coordinamento alimentare per l’assistenza agli indigenti: “Bisogna provvedere subito a un coordinamento per l’assistenza alimentare agli indigenti”.

“Ancora oggi migliaia di volontari insieme agli enti caritativi in tutta Italia stanno garantendo il sostegno ai più deboli – dice -. Dobbiamo essere al loro fianco e rafforzare in ogni modo la loro azione. Come Ministero stiamo lavorando per aumentare subito le quantità di cibo da distribuire, ma serve uno sforzo collettivo istituzionale mai fatto prima. Le immagini drammatiche che arrivano dalle nostre città ci dicono che, certo, la priorità è l’emergenza sanitaria a cui bisogna fare fronte in tutti i modi. Contemporaneamente rischia di ingenerarsi una emergenza alimentare che dobbiamo impedire in tutti i modi. Abbiamo reti di volontariato che in decine e decine di occasioni hanno dato il meglio di sé. Vanno garantiti tutti i presidi di sicurezza sanitaria ai volontari perché possano continuare a fare assistenza in tranquillità. Le persone più fragili che in queste ore si stanno moltiplicando, devono sapere – dice Bellanova – che siamo già al lavoro per garantire a tutti l’accesso al cibo. Abbiamo previsto 50 milioni di euro inseriti nel decreto Cura Italia: saranno spesi fino all’ultimo euro. Il Coordinamento servirà anche a questo: a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, metterne in campo di nuovi, predisporre il funzionamento delle mense in questo momento ferme per la chiusura delle scuole, chiamare a disponibilità anche i luoghi della ristorazione se necessario. Su questo sto inviando una proposta al Presidente Conte da discutere nel più breve tempo possibile. Va fatto di tutto per non lasciare solo nessuno. Insieme ce la faremo”.

L’emergenza sanitaria sta facendo sentire le sue conseguenze nelle famiglie più povere. Il Banco Alimentare stima a livello nazionale un aumento del 20% delle richieste di cibo con punte fino al 40%, come in Campania. “Ci arrivano nuove domande di aiuto, per esempio anche dai sindaci, soprattutto dai Comuni del Sud. Ci aspettiamo una esplosione del bisogno”, dice all’Ansa il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Giovanni Bruno. Il Banco già normalmente assiste, attraverso 21 banchi regionali e circa 7500 strutture, oltre un milione e mezzo di poveri ogni giorno.

Aiuti a chi non riesce a pagare l’affitto di casa, Cig in deroga anche per colf e badanti, interventi più consistenti e mirati per il settore alberghiero e le agenzie di viaggi, tra i settori più danneggiati a causa dell’emergenza Coronavirus. Sono alcune delle proposte che avanza il Pd per il prossimo decreto di aprile, presentando 37 ordini del giorno al decreto Cura Italia, all’esame del Senato. Tra le proposte quella a firma Mirabelli per finanziare con almeno 100 milioni il fondo inquilini morosi incolpevoli.

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