CORONAVIRUS in ITALIA/ Aggiornamento di domenica 22 marzo/ Meno morti (ma ancora tanti: 621) e più guariti (952) nelle ultime 24 ore. Una timida speranza

Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha aperto la quotidiana conferenza stampa della Protezione civile sul contagio da coronavirus informando i mezzi di comunicazione che il numero dei morti nelle ultime 24 ore in Italia è stato di 651 persone, un numero sempre molto alto, ma inferiore a quello di ieri (che era stato di 793), che fa salire il totale  nazi0nale a 5.476. Inoltre sono 7.024 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus: 952 in più di ieri.

Oggi dunque in totale sono 46.638 i malati complessivi, dei quali 19.846 sono  ricoverati con sintomi, 23.783 in isolamento domiciliare3.009 ricoverati in terapia intensiva (1.142 solo in Lombardia).

Il numero complessivo dei contagiati in Italia dall’inizio dell’epidemia (compresi deceduti e  guariti) – ha raggiunto i 59.138. e.

«Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi –   ha commentato in conferenza stampa Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità – né sopravvalutare una tendenza, ma è un segnale che arriva a quella che comincia ad avvicinarsi come una distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere segni tangibili delle misure di contenimento intraprese.  E’ fondamentale – prosegue Locatelli – quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus. E’ un altro sacrificio che si chiede al Paese ma è importante. Le prima misure stringenti di contenimento sono state adottate l’11 marzo, quindi ci aspettiamo di vedere risultati a partire da 2-3 settimane da quella data. Quindi la prossima settimana sarà assolutamente cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza.  L’84% dei decessi si è registrato in tre regioni: Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna. E’ il momento in cui dobbiamo dare l’ennesima dimostrazione di essere una nazione unita e solidale».

Locatelli ha fatto notare anche che non ci sono persone morte né ricoverate in terapia intensiva con meno di 20 anni di età. E tra i morti, solo 1% aveva meno di 50 anni“.

Da oggi è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Lo stabilisce l’ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno che rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 3 del decreto legge numero 6/2020.

La ratio è quella di evitare le fughe di persone verso Sud dopo l’ulteriore stop alle attività produttive annunciato ieri al premier Giuseppe Conte. La misura sarà contenuta nel nuovo decreto che andrà domani in Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, è in vigore questa ordinanza.

Alcuni dipendenti del Dipartimento della Protezione Civile sono risultati positivi al Coronavirus. Ne ha dato notizia il Capo del Dipartimento Angelo Borrelli informando tutto il personale in servizio. “Immediatamente dopo aver ricevuto la notizia del primo caso positivo – si legge in una nota -, il Dipartimento ha predisposto controlli sul personale considerato tra i contatti stretti del dipendente positivo. Da questo screening risultano, purtroppo, altri undici positivi. Il Capo del Dipartimento è negativo al tampone”.

“Da domani o martedì al massimo tutte le regioni avranno mascherine per medici, operatori sanitari e malati. A partire dalla settimana successiva contiamo di dare poi a tutti gli italiani i Dispositivi di protezione individuale”. Lo ha detto Domenico Arcuri, commissario straordinario al’emergenza Coronavirus, al programma “Mezz’ora in più” su Rai 3.

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha avuto questa mattina un colloquio con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, “al quale – si legge in una nota dell’Unità di crisi della Regione – è stata sollecitata l’adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive”. “Il premier Conte – conclude la nota – ha rassicurato De Luca: il Governo sta affrontando questa problematica per le decisioni di merito”.​

Ieri le forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 208.053 persone e 11.068 sono state denunciate, ancora un record.Gli esercizi commerciali controllati sono stati 75.362, denunciati 142 esercenti e sospesa l’attività di 20 esercizi. Salgono così – informa il Viminale – a 1.858.697 le persone controllate dall’11 al 21 marzo, 82.041 quelle denunciate per mancato rispetto di ordine dell’autorità, 1.943 per false dichiarazioni; 910.023 gli esercizi commerciali controllati e 2.119 i titolari denunciati.

Sono 7923 i medici che in 24 ore hanno aderito all’appello lanciato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia a nome del Governo della Protezione civile e del Governo per la formazione di una una task force di 300 medici che aiuteranno gli ospedali più colpiti dall’emergenza coronavirus. Ora si stanno esaminando le candidature: i primi medici potrebbero essere operativi già domani, in Lombardia e a Piacenza. “Ringraziamo tutti i medici che, su base volontaria, hanno aderito all’iniziativa”, si legge sul sito della Protezione civile.

Anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, è risultato positivo al coronavirus e si trova ora  in quarantena domiciliare, “ma continuo a lavorare”, ha fatto sapere lui attraverso facebook. 

Viene segnalato dalla “Provincia Pavese” il caso dei coniugi, lei infermiera, 64 anni, lui agricoltore, 66, morti in ospedale a poche ore di distanza, senza nemmeno potersi dire addio e senza poter salutare i figli. La loro figlia 28enne è ricoverata in quarantena, il figlio è  in isolamento in Toscana, dove lavora.

Ed è allarme a Messina per due focolai, nell’Istituto per neurolesi e in una casa di riposo.

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