Oggi la Protezione civile ha fornito il primo dei due aggiornamenti bisettimanali (il lunedì e il giovedì) che d’ora in poi comunicherà sull’andamento dell’epidemia di coronavirus. Alcuni di questi dati sono confortanti, come il calo, sia pur leggero, dei ricoveri in terapia intensiva e l’incremento delle guarigioni; ma rimane ancora alto il numero dei morti ( superiore a 400) nelle ultime 24 ore, tra cui altri medici, e soprattutto elevato è tuttora la scoperta di nuovi contagi: ben 2.256. Il che significa che il virus continua ad infettare persone in misura ragguardevole, anche se si può sostenere che a far crescere questo numero contribuisce il maggior numero di tamponi che vengono effettuati rispetto a prima. Quindi, coloro che premono per anticipare i tempi di riapertura indiscriminata di una serie di attività, in nome della pur comprensibile esigenza di evitare che la crisi economica faccia ancor più danni del virus, si rendano conto che, se si abbassano le salvaguardie, l’epidemia riprenderà vigore e allora la frustrazione potrà aggravare la crisi economica contro la quale si pensa di far argine con l’avvio della famosa «fase 2».
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