Nella conferenza stampa delle ore 18 di oggi mercoledì 4 marzo sono 2.706 i malati per coronavirus il commissario straordinario Angelo Borrelli ha fornito il seguente aggiornamento dei dati del contagio da coronavirus in Italia: il numero dei malati finora è di 2.706 (con un incremento di 443 persone in più rispetto a ieri), il numero dei morti è di 107 (28 in più di ieri). Cresce però anche il numero dei guariti: 276 (cioè 116 in più rispetto a ieri, vale a dire il 72,5% con il maggiore incremento registrato negli ultimi giorni).
Dai dati della Protezione Civile stamattina risultava la seguente suddivisione per regione: 1.326 i malati in Lombardia, 398 in Emilia Romagna, 297 in Veneto, 56 in Piemonte, 59 nelle Marche, 30 in Campania, 19 in Liguria, 18 in Toscana, 11 nel Lazio, 13 in Friuli Venezia Giulia, 5 in Sicilia, 6 in Puglia, 6 in Abruzzo, 4 in Trentino, 3 in Molise, 8 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, in Sardegna e Basilicata. L’unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia resta dunque la Valle d’Aosta.
Dunque l’88% dei malati è in tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
QUESTI ERANO I NUMERI IN DETTAGLIO STAMATTINA: le vittime erano 55 in Lombardia, 18 in Emilia Romagna, 3 in Veneto, 2 nelle Marche e una in Liguria. Si tratta, ha spiegato Borrelli, di persone che hanno un’età che va dai 55 anni ai 101. “Sono prevalentemente persone che hanno più 70 anni, ci sono 80enni e 90enni, alcune con patologie pregresse”. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 25.856, dei quali oltre 21mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Il 10% dei malati di coronavirus, pari a 229 persone, è in terapia intensiva. 1000, invece, le persone in isolamento domiciliare e 1.034 i ricoverati con sintomi. .
Il commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione civile ha risposto alla domanda sui possibili scenari futuri del virus in Italia, affermando tra l’altro: «Nessuno di noi può avere certezza di quella che sarà l’evoluzione successiva. Questa settimana sarà importante per vedere come andrà il contagio in Italia. Abbiamo una serie di piani e siamo pronti a rivederli sulla base degli scenari che andremo a incontrare. Se andare verso una maggiore o minore severità. Tutto dipende dall’evoluzione dei dati».
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, a sua volta ha dichiarato: «Occorre tempo per capire l’efficacia di alcune misure, nell’arco di tempo di 14 giorni. Un dato obiettivo è la diffusione anche se ancora in picco con pochi casi in varie regioni, spesso riconducibili ai focolai primari. Importanti sono i comportamenti e la consapevolezza: no a false sicurezze e adottare raccomandazioni come lavaggio mani, distanziamento, evitare luoghi affollati, igiene degli ambienti. Continuiamo a lavorare in tutto il Paese ad evitare contatti stretti per frenare la diffusione dell’infezione: sono necessari stili di vita attenti».
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