CONTRATTO DI GOVERNO/ In sintesi i punti salienti del documento che Di Maio e Salvini presenteranno al presidente Mattarella

Questo è il contratto di governo firmato da Luigi Di Maio per il M5s e da Matteo Salvini per la Lega. I punti salienti delle 58 pagine sono stati così sintetizzati dal Corriere della sera.

 

L’Europa

«Sotto il profilo del bilancio Ue e in vista della programmazione settennale imminente occorre ridiscuterlo con l’obiettivo di renderlo coerente con il presente contratto di governo». Lo si legge nel contratto di governo tra M5S e Lega nel capitolo relativo all’Unione europea. «Si ritiene necessario – aggiungono – rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, Mes, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein».

Le misure per le famiglie

Asili nido gratis ma solo «per le famiglie italiane», rimborsi per nido e baby sitter, «Iva a zero per i prodotti neonatali e per l’infanzia». Lo prevede il contratto di governo M5S-Lega. In una precedente versione in bozza il sostegno per i nidi gratuiti era allargato anche agli stranieri residenti in Italia da almeno 5 anni. Faro anche sulla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia, «anche attraverso servizi e sostegni reddituali adeguati. Inoltre, è necessario prevedere: l’innalzamento dell’indennità di maternità, un premio economico a maternità conclusa per le donne che rientrano al lavoro e sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro l

Gli italiani all’estero

Più attenzione agli italiani all’estero, per «valorizzare il loro patrimonio di esperienze e conoscenze per il sostegno del Made in Italy e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo». È quello che si propongono Lega e Movimento 5 Stelle come si legge nella versione definitiva del contratto di governo, nella quale si sottolinea che «occorre riformare le procedure di voto per la circoscrizione estero e degli organi di rappresentanza del consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE e COMITES) per renderli più efficaci, trasparenti e meno soggetti a potenziali distorsioni del voto». «Per COMITES e CGIE – si legge – è necessaria inoltre una specifica riforma delle funzioni per armonizzarle con la presenza della rappresentanza parlamentare». Da «riorganizzare» anche «la rete diplomatica e consolare per garantire adeguati servizi al crescente numero di cittadini italiani che trasferiscono in modo permanente la propria residenza all’estero».

La politica fiscale

«È necessario intervenire per l’abolizione dello spesometro e del redditometro, strumenti anacronistici e vessatori di rilevazione del reddito, confermando la contrarietà a misure di tassazione di tipo patrimoniale». Lo si legge nel contratto di governo tra M5S e Lega nel capitolo relativo al fisco. «Il nuovo regime fiscale si caratterizza come segue: due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie; per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000,00 euro sulla base del reddito familiare. La finalità è quella di non arrecare alcun svantaggio alle classi a basso reddito, per le quali resta confermato il principio della `no tax area´, nonché in generale di non arrecare alcun trattamento fiscale penalizzante rispetto all’attuale regime fiscale. Una maggiore equità fiscale, dunque, a favore di tutti i contribuenti: famiglie e imprese».

La lotta agli evasori

«Di contro – si specifica -, anche in considerazione della drastica riduzione del carico tributario grazie alla flat tax e alle altre misure sopra descritte, sul piano della lotta all’evasione fiscale, l’azione è volta a inasprire l’esistente quadro sanzionatorio, amministrativo e penale, per assicurare il `carcere vero´ per i grandi evasori. Si intende inoltre favorire la cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni, oltre che prevenire l’elusione fiscale internazionale favorendo la tassazione dei grandi capitali esteri, nonché introdurre adeguate misure per il contrasto d’interessi».

Gli incentivi per le auto ecologiche

È «prioritario» utilizzare strumenti finanziari per favorire l’acquisto di un nuovo veicolo ibrido ed elettrico. Lo prevede il contratto di governo Lega-M5s che ipotizza l’agevolazione « a fronte della rottamazione o vendita di un mezzo con motore endotermico o per interventi di retrofit per veicoli a combustione interna». «Il contributo concesso, che dovrà essere attentamente aggiornato sulla base del tasso di diminuzione dei prezzi internazionali delle vetture elettriche, servirà anche come volano per il rafforzamento della presenza sul territorio di un sistema di vendita e dell?infrastruttura di ricarica» si legge nella versione definitiva del documento.

Il conflitto di interessi

«Per risolvere il conflitto d’interessi, che spesso pregiudica l’azione della politica, intendiamo innanzitutto cambiare l’ambito di applicazione della disciplina estendendo l’ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico». Lo si legge nel contratto di governo tra M5S e Lega nel capitolo relativo al conflitto di interessi. «Riteniamo, infatti – scrivono le due forze politiche -, che debba qualificarsi come possibile conflitto di interessi l’interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario. Intendiamo inoltre estendere l’applicazione della disciplina a incarichi non governativi, ossia a tutti quei soggetti che, pur non ricoprendo ruoli governativi, hanno potere e capacità di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica, come ad esempio i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dallo Stato».

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