Conto alla rovescia dopo le dimissioni di Marino: questi i tempi

Il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, si toglie la fascia tricolore sotto al Marco Aurelio in Piazza del Campidoglio, al termine della prima riunione della giunta, nella Sala delle Bandiere, Roma, 27 giugno 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Con le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, presentate oggi nelle mani del presidente del Consiglio comunale,  si apre  in Campidoglio la stagione del commissariamento, che porterà a nuove elezioni a primavera. Le dimissioni, come prevede il testo unico degli enti locali, saranno effettive e irrevocabili dopo 20 giorni dalla loro formalizzazione. In questo lasso di tempo il sindaco dimissionario, secondo la legge, può ripensarci. Allo scadere del ventesimo giorno (nel caso di Marino il 2 novembre), il sindaco decade dall’incarico. A quel punto arriva il commissario.

Nomina del commissario prefettizio – Una volta divenute effettive le dimissioni del sindaco, quindi allo scadere del ventesimo giorno dalla loro formalizzazione, scatta lo scioglimento del Consiglio comunale, con la sospensione di tutte le cariche istituzionali. Contestualmente il prefetto di Roma nomina un commissario prefettizio che guiderà la Capitale per 90 giorni: il commissario prefettizio sovrintenderà quindi ad eventi importanti come la prima udienza del maxiprocesso contro Mafia Capitale, il 5 novembre, e l’avvio del Giubileo, il prossimo 8 dicembre. Può essere nominato commissario un esponente della prefettura, un dirigente della pubblica amministrazione, un magistrato o un ex magistrato. Il commissario sarà affiancato da una squadra di sub-commissari.

Commissario straordinario per le elezioni – Al termine dei 90 giorni il governo, con il ministro degli Interni, proporrà al presidente della Repubblica la nomina del commissario straordinario di Roma in vista delle elezioni di primavera. E’ plausibile che il commissario prefettizio venga confermato dall’esecutivo nel ruolo di commissario straordinario.

Si potrà votare tra il 15 aprile e il 15 giugno. – La prima finestra utile per andare al voto, in base alla Legge 120 sulle elezioni negli enti locali del 1999, e’ quella della prossima primavera. Il voto si potrebbe tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016.

I precedenti di Rutelli e Veltroni – In condizioni decisamente diverse la Capitale ha già conosciuto, nella sua storia recente, l’arrivo di un commissario. Accadde quando si dimisero da sindaco Francesco Rutelli nel 2001 e Walter Veltroni nel 2008, entrambi per correre come candidati premier nelle elezioni politiche.

PRIMA DELLE DIMISSIONI: parte civile per “Mafia capitale” e lavori per il Giubileo.  Ignazio Marino prima della presentazione delle dimissioni ha firmato l’atto di costituzione di parte civile del Comune di Roma nel procedimento penale contro 5 imputati nell’inchiesta Mafia Capitale, tra cui l’ex dg di Ama, Fiscon. Il procedimento inizia il 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di sindaco ancora in carica.

Marino inoltre ha firmato tre ordinanze relative ai lavori per il Giubileo per una spesa complessiva di 10 milioni. Gli interventi riguardano la riqualificazione del Lungotevere riva sinistra, della viabilità vicino alla stazione S. Pietro, di via IV Novembre, Largo Magnanapoli e via Cesare Battisti. “Con questi provvedimenti, nel rispetto degli impegni assunti con i cittadini, proseguiamo il lavoro straordinario in vista del Giubileo con l’obiettivo di migliorare la qualità del tessuto cittadino. Si tratta di interventi importanti che cambieranno il volto di molte aree di Roma”, ha dichiarato Ignazio Marino.

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