Conte annuncia un “piano di rinascita” per il dopo coronavirus da condividere con tutte le forze politiche (anche di opposizione) e le parti sociali

Un piano di rinascita per riavviare il cammino dell’Italia oltre  il ritorno alla normalità, dopo 4 mesi in cui ci si è dovuti difendere dall’espansione della pandemia da coronavirus accusando un freno all’economia paragonabile a quello subìto durante la seconda guerra mondiale 80 anni fa: di questo ha voluto parlare oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una nuova conferenza stampa trasmessa in diretta da vari canali televisivi. Un percorso da compiere tenendo sempre d’occhio i rischi di una ripresa della fase acuta del contagio, che ci costringerebbe  a nuove gravi e pericolose rinunce. Perciò – una volta “alle spalle”  la fase più acuta della crisi sanitaria, pur “non essendo il virus ancora scomparso” – ha delineato  un “piano di rinascita” da condividere con tutte le parti sociali e con tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione, per il pieno e rapido utilizzo delle risorse che l’Europa metterà a disposizione , sotto varie forme, a partire dai prossimi mesi.

Perciò ha preannunciato un calendario di incontri operativi a un tavolo di confronto, già a partire dalla prossima settimana, per elaborare un “piano di Rinascita”, che dovrà essere  la base di lavoro da presentare all’Europa per spendere, facendo “sistema”, il “tesoretto” che arriverà dal Recovery Fund, nella speranza di ottenere risorse non esigue, magari sotto forma di anticipazioni, già prima della fine dell’anno. “Superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese” è il titolo impegnativo di un piano che va dallo sviluppo dell’alta velocità su treni e strade allo snellimento della burocrazia, dallo sviluppo della digitalizzazione alla riforma fiscale, che potrà portare a un calo progressivo se, però,  pagheranno tutti coloro che sono tenuti a pagarle.

Ha annunciato perciò che già la prossima settimana a Villa Pamphili  convocherà i “principali attori del sistema Italia” e “singole menti brillanti” per mettere a punto il piano operativo, coinvolgendo tutti i rappresentanti delle forze produttive: anche chi, come il nuovo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha usato verso il governo “espressioni assolutamente infelici”, nella certezza che  “presenterà progetti lungimiranti, non solo la richiesta di riduzione delle tasse”. In quella sede il governo potrà portare come base di discussione il rapporto della task force capeggiata da Vittorio Colao.

Le reazioni a questa nuova sortita programmatica di Conte sono state di ostilità da parte di Giorgia Meloni (Fd’I), di disponibilità critica da parte di Salvini (Lega), di apertura al dialogo da parte di Silvio Berlusconi (Forza Italia), di soddisfazione da parte di Renzi (Italia Viva), di fiduciosa collaborazione da parte di Zingaretti (Pd).

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