L’economia del nostro Paese procede a passo di lumaca, anzi – tra dato sul Pil e produzione industriale – è praticamente ferma ma guardando in prospettiva appare uno scenario “di lieve miglioramento dei livelli produttivi”. Dalla nota mensile di luglio sull’andamento dell’economia italiana diffusa oggi dall’Istat, il pil in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, in base alla stima preliminare, ha registrato nel secondo trimestre una variazione congiunturale pari a zero a sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell’industria e dell’agricoltura e di un contenuto incremento in quello dei servizi. Sia la domanda nazionale (al lordo delle scorte) sia la componente estera netta hanno fornito un contributo nullo.
L’Istituto evidenzia che a giugno, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,2% in termini congiunturali. Nella media del secondo trimestre, la produzione si è contratta dello 0,7% rispetto al trimestre precedente (+1,0% in T1). Il dato mensile ha mostrato un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,4%) mentre si sono registrate flessioni per i beni di consumo (-0,7%), i beni intermedi (-0,6%) e, in misura più lieve, per i beni strumentali (-0,1%).
Nonostante il deciso incremento congiunturale di maggio (+2,5%), gli ordinativi dell’industria nel trimestre marzo-maggio hanno segnato una crescita contenuta (+0,2% sul trimestre precedente) a causa del peggioramento della componente interna (-0,7%) che, spiega la nota mensile di luglio dell’Istat, ha in parte compensato l’andamento positivo di quella estera (+1,5%).
L’indicatore anticipatore, osserva l’Istituto di statistica, ha interrotto la tendenza alla flessione in atto dalla fine dello scorso anno, prospettando uno scenario di lieve miglioramento dei livelli produttivi.(adnkronos)
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