Confermata dalla Cassazione la condanna di Emilio Fede e Nicole Minetti per favoreggiamento della prostituzione nelle serate della villa di Berlusconi

Emilio Fede durante un’udienza del Processo Ruby nel novembre 2012. (foto Ansa di Stefano Porta) 

La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e a 2 anni e 10 mesi per l’ex consigliera lombarda Nicole Minetti nel processo Ruby bis che ha al centro l’accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. Gli ermellini hanno dichiarato inammissibili i ricorsi delle difese. E’ definitiva dunque la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 7 maggio 2018.

Il giornalista Emilio Fede dovrebbe scontare la prima parte della pena, alcuni mesi, in detenzione domiciliare, e non in carcere, per poi poter chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nicole Minetti (foto a destra), invece, condannata ad una pena più bassa (inferiore ai 4 anni), 2 anni e 10 mesi, potrà da subito chiedere l’affidamento in prova.

Stando a quanto riferito da fonti qualificate, il problema per Fede è che la pena supera i 4 anni e, dunque, la Procura generale deve emettere un ordine di carcerazione. Ordine che, tuttavia, può essere sospeso dagli stessi magistrati, dando 30 giorni di tempo alla difesa di Fede per chiedere la detenzione domiciliare come ultrasettantenne (ha 87 anni). Il favoreggiamento della prostituzione non è un reato ostativo per questo genere di istanza, anche se la stessa sospensione non è automatica e decide la Procura generale. Quando la pena rimanente sarà di 4 anni Fede potrà chiedere l’affidamento.

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