Civati: «Mi sono rotto i cognomi di parlare così della sinistra»

Pippo Civati, leader di Possibile, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus ed ha parlato dei problemi della sinistra italiana.

 «Io sono convinto – ha detto – che a sinistra ci voglia una lista sola, costruita intorno a un progetto politico e non intorno ai cognomi. Mi sono rotto i cognomi di questo. Serve uno spirito davvero costruttivo, vedo invece tanti esponenti politici della sinistra che stanno giocando alle divergenze parallele: siamo tutti d’accordo però dobbiamo distinguerci. Questo non fa bene nè a noi nè alla politica di questo paese”.

“Pisapia non lo vedo come un leader assoluto -ha aggiunto Civati-, lo vedo come un interlocutore in una fase politica in cui il Paese è diviso tra Renzi e altri partiti e c’è bisogno di figure capaci di unire il pezzo di Paese che non si sente rappresentato. iniziamo a parlare di cose concrete, di programmi, incontriamoci e facciamo un manifesto politico. Questo deve accadere all’inizio dell’autunno altrimenti arriveremo col fiatone alle elezioni e saremmo poco credibili”.

“Bersani dice che c’è una questione morale per Renzi e Boschi? Io dico che è una questione politica prima che morale – ha spiegato Civati-. Renzi è innamorato del potere, è diventato il simbolo del potere e questo l’ha fatto invecchiare politicamente. Nel suo libro non si parla di altro, solo di potere“.

“Il governo Gentiloni è debole -ha affermato Civati-, ma proprio nella debolezza ha la sua forza. E’ un governo di fine legislatura, è un governo balneare dove Gentiloni non risente del caldo”.

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