Civati lancia il suo progetto sul modello dell’Ulivo per raccogliere i delusi dal Pd

Civati PossibileComincia domenica 21 giugno a Roma il percorso costituente di Possibile, il soggetto promosso da Pippo Civati che ha scelto la formula dell’assemblea aperta, chiamando a raccolta “chi ci vuole stare” al Circolo Arci di via Campo Barbarico a Roma. La formula ‘open’ è doverosa, ha sottolineato l’ex deputato Pd, per non dare già una connotazione troppo rigida a un percorso che è tutto da sperimentare e che implica un nuovo appuntamento a ottobre.

L’articolo 1 del ‘manuale di navigazione’ prevede di “evitare la secca dei partiti. L’assemblea – da spiegato all’Adnkornos – è aperta ma lo dico subito: non voglio infilarmi nei vecchi giochi di apparato, nella ragnatela dei veti incrociati, degli interessi di bandiera o identitari. Noi, in questo nostro schema provvisorio, vogliamo capire potenzialmente quanta gente è interessata e quanti sono in grado di darci una mano. Per adesso siamo un ‘vascello pirata’ : andiamo dove c’è spazio per navigare”.

“Diciamo che non c’è ancora nulla di scontato, fuorché la definizione dei due obiettivi che vorremmo raggiungere. Primo: cercare di organizzare una rete di partecipazione fatta da gente interessata a costruire un ‘tetto’ per chi non ce l’ha. Parlo in primo luogo dei delusi ‘del Pd’ e ‘dal’ Pd, di cui io posso essere un soggetto esemplare. E’ quella, in prima battuta, l’area dove andare a pescare, perché è da lì che provengo ed è lo spazio con cui ho mantenuto un legame, costruito al tempo della mia partecipazione alle primarie, che ho cercato di mantenere vivo”.

“In secondo luogo – ha proseguito – c’è l’interesse e l’intenzione di organizzare un campo più largo e non parlo solo di partiti”. Il modello di riferimento, spiega Civati potrebbe essere l’Ulivo o il “primo” Pd che “non è autosufficiente” ma è un “polo di attrazione” che si costruisce passo dopo passo con campagne e progetti da realizzare.

“L’idea – ha aggiunto Civati – è quella di condividere una serie di quesiti, sui temi fondamentali della vita politica, per togliere di mezzo alcune brutture accumulate in questa legislatura e per rilanciare un progetto di governo diverso dall’attuale. Gli argomenti sui quali stiamo lavorando sono legati alla riforma elettorale, al Jobs Act, allo Sblocca Italia e le grandi opere, alla riforma sulla scuola con l’aggiunta di una campagna dedicata alla legalizzazione della cannabis”.

“Nelle prossime ore – ha continuato il deputato ex Pd – avanzeremo una serie di proposte che metteremo a disposizione di partiti, movimenti, realtà politiche e sociali per formulare il miglior pacchetto possibile, pronti a discuterne con chiunque fosse interessato. E pronti a precisare, rettificare, chiarire i quesiti per renderli più forti e condivisi”.

“Per verificare se esiste una diffusa volontà in questo senso -ha dichiarato Civati – promuoviamo da subito una campagna alla maniera del crowdfunding per capire se ci sono 5000 persone in Italia che si rendono disponibili a raccogliere 100 firme ciascuna, nelle modalità previste dalla legge. Una campagna partecipata, fin dalla scelta dei temi e dei quesiti e dalla raccolta delle adesioni. Al termine di questa ricognizione, come sempre insieme, decideremo in base alle disponibilità raccolte i tempi e la modalità di presentazione dei quesiti e di raccolta delle firme”.

Domenica, ha continuato il promotore di Possibile, “si darà inizio al tesseramento e alla creazione dei comitati territoriali: i tesserati saranno iscritti all’albo dei fondatori di Possibile e potranno così partecipare alla sua fase fondativa che si concluderà in ottobre con una seconda assemblea”.

A sinistra del Pd sembra esserci una fase di grande dinamismo: Landini con Coalizione Sociale, Sel e Vendola secondo cui il tempo dell’attesa è scaduto e che entro l’autunno occorre varare un nuovo soggetto e poi gli ex M5S di Alternativa Libera e Ilic… “Con Landini – ha commentato Civati – c’è un parallelismo ma non c’è sovrapposizione, raccoglie un campo sociale ma – per ora – non prefigura una rappresentanza politica. La mia idea è più larga: non solo dialogare con una rete sociale ma provare a costruire progetto di governo di sinistra”.

Commenta per primo

Lascia un commento