Civati: “Il Pd ha Bersanders e la linea di Cuperlo, cosa da matti”

VerbavolantGiuseppe Civati, leader di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Civati PossibileI conduttori gli hanno chiesto: “Se ci fosse una sfida elettorale Renzi contro Salvini e Civati nel ruolo di Sanders?”. «Noi non abbiamo un presidenzialismo –ha affermato Civati-. Noi abbiamo Pierluigi Bensanders che è leader della minoranza del Pd. Il parallelo con il PD americano lo fa Renzi perché le cose sono molto più complicate di così. Hillary ha dichiarato che il suo programma è come quello di Sanders, non mi pare che Renzi abbia detto le stesse cose di Bersani».

Sulla minoranza dem. «Si tratta di stare nello stesso partito da cui si prendono le distanze quotidianamente –ha affermato Civati-. Mi sembra una cosa da matti la linea Cuperlo. Vota sì solo perché gli hanno fatto firmare questo documento che  vale meno di niente, su cui Renzi non ha detto una parola alla Leopolda. Hanno parlato solo di Bersani per menarlo e non di Cuperlo per ringraziarlo. C’è un tentativo disperato da parte di Merlo e di altri di salvare il Pd, ma il partito non è fatto solo dai dirigenti. Non bisognava votare la riforma in aula. Cuperlo da questo punto di vista è coerente, perché ha votato sì anche prima. Il pluralismo del Pd è proprio quello che è saltato, i toni sono molto pesanti. Renzi è sempre stato aggressivo, fin dall’inizio. Nel pluralismo di Renzi ci sta anche Alfano, oltre che Verdini, che oggi ha fatto un’intervista con La Stampa e poi l’ha smentita, non capisco come si faccia a fare le interviste e poi a smentirle».

«Il Pd è tutto e niente – ha aggiunto Civati – è quasi tutto Renzi, tutti quelli che non sono d’accordo non hanno trovato grande spazio. Mi hanno accusato di votare no come Brunetta, che viene additato come il peggiore dei politici, Renzi però ha come ministro dell’interno Alfano, che non fa paura, non fa ribrezzo politicamente. C’è moltissimo trasversalismo nel Pd e nel M5S, c’è una confusione quasi scientifica tra destra e sinistra che rende tutto più complicato da leggere. Questo è un tema del futuro, bisognerà vedere se ci saranno questi due poli trasversali come il Pd di Renzi e i 5 Stelle. Quali sono le ricette economiche di Renzi e di Di Maio? Qual è il loro concetto di Paese? Non c’è un disegno chiaro su questi aspetti. Non è così semplice pensare che Bersani e Cuperlo che hanno un’idea di Paese lontana mille miglia da Renzi alle prossime elezioni faranno campagna elettorale per lui».

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