Cinema in lutto: addio ad Alan Parker, regista di successo. Vinse quattro Oscar con “Fuga di Mezzanotte” e “Saranno Famosi”

E’ morto a 76 anni il regista britannico Alan Parker, autore di film come: “Fuga di mezzanotte”, “Mississippi Burning”, “Saranno famosi”, “The Commitments”, “Evita”. Lo ha annunciato il British Film Institute, precisando che il cineasta si è spento dopo una lunga malattia. Quella del regista nato ad Islington il 14 febbraio del 1944, è stata una carriera mirata, fatta di non molti titoli, solo 14 film nell’arco di poco meno di trent’anni, ma film che hanno lasciato il segno diventando titoli di grande successo o piccoli cult.

La carriera di Alan Parker. Entrato nel mondo del cinema dopo aver lavorato come creatore di spot e filmati commerciali, Parker esordisce nel 1976 con “Piccoli gangster”, una commedia musicale con Scott Baio e Jodie Foster, che viene presentata in concorso al Festival di Cannes. Solo due anni più tardi è la volta di “Fuga di mezzanotte”, che lo catapulta tra i grandi della sua generazione. Il dramma dello studente britannico che si trova carcerato in Turchia, ispirato a una storia vera e sceneggiato da Oliver Stone, viene presentato in concorso a Cannes e ottiene sei nomination all’Oscar, vincendone due.

Altri grandi successi. Nel 1980, Alan Parker gira “Saranno famosi”, che diventa un successo al punto da ispirare una serie tv tra le più celebri di sempre e un musical; anche in questo caso il film vince due Oscar. Nel 1981 dà corpo all’opera dei Pink Floyd “The Wall”, con Bob Geldof protagonista, mentre tre anni più tardi torna ai temi civili con “Birdy-Le ali della libertà”, che vince il Grand Prix della giuria a Cannes. “Angel Heart-Ascensore per l’inferno” è invece un salto nel thriller con venature horror di grande successo, con uno splendido e mefistofelico Robert De Niro e un Mickey Rourke all’ìapice della sua carriera.

Le ultime due opere di Parker. La fine degli anni 90 e l’inizio dei 2000 lo riportano a temi sociali e civili. “Le ceneri di Angela” è tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Frank McCourt, e rispecchia in maniera estremamente drammatica e realistica le condizioni di privazione e sofferenza di molte famiglie irlandesi negli 30. Mentre “The Life of David Gale”, con protagonista Nicolas Cage, è una riflessione sulla pena di morte e sull’attivismo politico.

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