CHAMPIONS AGRODOLCE/ Clamoroso a Valencia, espulso Ronaldo! Ma la Juventus vince lo stesso dominando. Roma, che tristezza: una squadra spenta si consegna al Real

di FABIO CAMILLACCI/ Al di là della prova di forza bianconera e del 2-0 finale con cui la squadra di Allegri batte il Valencia in terra di Spagna, bisogna ribadire che la Champions League è proprio “maledetta” per la Juventus. Così come in passato lo era la Coppa Campioni. Perchè? Ma perché la Vecchia Signora si presenta alla gara d’esordio in un’edizione che la vede tra le favorite assolute grazie alla presenza tra le sue fila di un “asso di Coppe” come Cristiano Ronaldo, e questo finisce subito espulso in modo assurdo. Un’espulsione inspiegabile, esagerata. A pensar male, un’espulsione quasi voluta. CR7 viene punito inspiegabilmente col cartellino rosso al 29′ del primo tempo per un colpetto in pancia in uno scontro di gioco e uno in testa all’ex difensore interista Murillo che nel frattempo era finito a terra come fosse stato fulminato dal precedente colpetto in pancia. Certo, CR7 avrebbe potuto evitare il gesto di stizza nei confronti del colombiano, ma un cartellino giallo sarebbe stato più giusto. Grave errore quello dell’arbitro tedesco Brych, consigliato male dall’addizionale di porta Fritz (al quale chiede tre volte: “È da rosso?”, ricevendo sempre risposta affermativa). Ronaldo a quel punto si butta a terra disperato (foto), poi esce ripetendo tra le lacrime: “Non ho fatto niente”. Comprensibile visto che per lui si tratta della prima espulsione diretta in 158 partite nella massima competizione europea. Peraltro, il rosso diretto da regolamento Uefa prevede due giornate di squalifica: quindi Cristiano salterà le partite contro Young Boys in casa e soprattutto Manchester United in trasferta. Per certi episodi è un vero peccato che in Champions non ci sia la Var. Resta l’importante vittoria juventina (squadra in 10 uomini per oltre un’ora) su un campo difficile anche se contro un Valencia al di sotto delle aspettative. Tre punti fondamentali per la compagine di Allegri che ha dimostrato forza di gruppo e grande esperienza. Juve formata da calciatori abituati a certi palcoscenici. Senza Ronaldo, ci pensa Pjanic a griffare il pesante successo con due centri dal dischetto. Nel finale, invece, il portiere bianconero Szczesny para un rigore agli spagnoli. Madama al comando del gruppo con 3 punti insieme al Manchester United di Mou che nell’altra sfida ha vinto 3-0 in Svizzera contro lo Young Boys.

Roma, che tristezza. D’accordo, il Real Madrid è la squadra più forte del mondo, l’unico club nella storia capace di vincere 3 Champions di fila e 4 in 5 anni, ma la Roma vista al Bernabeu è sembrata ancora una volta l’ombra di se stessa. Troppo brutta e arrendevole per essere vera. La Roma di oggi sembra la sorella racchia della squadra ammirata nella scorsa Champions, dove era stata capace di arrivare in semifinale eliminando squadroni del calibro di Atletico Madrid e Barcellona. Una squadra vuota, piena di calciatori spenti e privi di attributi. Finisce 3-0 ma il risultato va stretto ai “Galattici” visto che il migliore in campo della Roma è stato il tanto discusso portiere, lo svedesone Robin Olsen. “Merengues” a segno a fine primo tempo con Isco che pennella su punizione. Poi nella ripresa: Bale fulmina l’estremo difensore giallorosso con un missile in diagonale e nel finale è Mariano a segnare un gol capolavoro. Il 25enne spagnolo naturalizzato dominicano merita gli applausi dell’esigente platea madridista. Enorme la differenza tra la compagine di Lopetegui e quella del mediocre Di Francesco: un tecnico sempre più in confusione tecnico-tattica. Un tecnico che non ha più il controllo del team, non sa più che pesci prendere. La scelta di far esordire al Bernabeu un ragazzino, seppur bravo, come Zaniolo, è lo specchio di tutto questo. In campo, i calciatori con la casacca giallorossa si sono dimostrati scevri di qualità, concentrazione e cattiveria agonistica. Sull’assurda politica di mercato e l’irresponsabile assenza societaria ci siamo già espressi domenica dopo Roma-Chievo. Insomma, la situazione in casa romanista al momento è più che preoccupante. Siamo appena all’inizio, ci sono i margini per recuperare, ma serve un’immediata inversione di tendenza, altrimenti si rischia l’ennesima stagione fallimentare senza vittorie. E meno male che nell’altra partita del girone il CSKA Mosca all’ultimo respiro ha inchiodato il Viktoria Plzen sul 2-2. Ma questa Roma, se non cambia marcia subito, farà fatica ad avere ragione di cechi e russi. Che tristezza.

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