Carneficina a Sassuolo: immigrato tunisino uccide la convivente, la madre di lei, i due figli e poi si toglie la vita. Salva solo la prima figlia della donna perché si trovava a scuola

Polizia e forze dell’ordine davanti all’abitazione di via Manin a Sassuolo, dove è avvenuta la strage (foto Ansa di Elisasbetta Baracchi) .

Fa una carneficina distruggendo una famiglia e alla fine si uccide. E’ accaduto a Sassuolo, in provincia di Modena, ma ancora non se ne conosce il perché.  L’uomo che ha compiuto il massacro ha ucciso la convivente, i due loro figli e la madre di lei, e poi si è tolto la vita. Ma ogni ricostruzione più puntuale di quanto avvenuto a Sassuolo avrà bisogno di ulteriori approfondimenti. Fino alla tarda serata la polizia scientifica era ancora dentro la casa di via Manin, in un quartiere residenziale a poca distanza dal centro storico della città emiliana, dove è avvenuta la strage, alla ricerca di indizi e tracce per dare le risposte che i protagonisti non potranno più dare. Sul luogo del massacro anche i carabinieri e la polizia municipale di Sassuolo, che hanno transennato l’intera strada per permettere lo svolgimento delle indagini. Il fatto, avvenuto nel pomeriggio, ipoteticamente fra le 15 e le 16, ha messo sotto shock la cittadina emiliana.

L’uomo che è ritenuto l’autore della strage è un 38enne di origine tunisina, che viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato della zona. Abitava con una donna italiana, la madre dei suoi figli, che invece era impiegata come donna delle pulizia in città. Una famiglia all’apparenza normale, come tante che, almeno stando alle prime informazioni raccolte, non aveva mai mostrato particolari problemi, tanto che, in un primo momento, nel quartiere e su alcuni gruppi social di vicinato, si era diffusa la voce che la famiglai era morta in un drammatico incidente domestico.

Ma, ovviamente, su ciò che è accaduto ci sarà bisogno di approfondire, a partire dai rapporti fra il presunto omicida-suicida e la sua compagna. Ci sono alcuni testimoni che riferiscono di un rapporto ormai finito che sfociava in minacce da parte di lui e ci sarebbe anche un audio, registrato dalla vittima, in cui il presunto autore della strage la minaccia di morte. Al momento non c’è che una scena del crimine di un’efferatezza tale che anche esponenti delle forze dell’ordine di grande esperienza non avevano mai visto. E c’è una dinamica che, almeno stando alle primissime risultanze investigative, appare come l’unica plausibile: l’uomo, con un coltello, si sarebbe avventato sui suoi familiari. Sulla suocera, sulla donna che abitava con lui e con la quale aveva costruito un progetto di famiglia e sui loro due figli, di cinque e due anni. Poi si è tolto la vita, forde con lo stesso coltello.

L’unica sopravvissuta è una ragazza: la figlia che la donna aveva avuto da un’altra relazione e che si trovava a scuola. L’allarme infatti è scattato poco dopo le 16, perché nessuno è andato a prendere a scuola la ragazzina. Sono partite le telefonate di controllo e di lì a poco si è scoperta la drammatica realtà. Restano, insomma, poche certezze e molti dubbi su quella carneficina, dubbi che le indagini dovranno dissipare. Gli agenti della scientifica stanno analizzando la scena della tragedia e stanno raccogliendo testimonianze nella speranza di poter individuare le ragioni e le cause di questa tragedia.

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