CAMPIONATO CONDIZIONATO/ Il coronavirus fa saltare quattro gare di A: forse meglio sospendere del tutto il torneo o giocare a porte chiuse. Intanto, la Lazio tiene il passo della Juventus capolista e continua a credere nello scudetto, mentre la Roma si ritrova e cala un poker

di FABIO CAMILLACCI/ Quattro partite rinviate per l’allarme coronavirus, e il futuro cosa ci riserverà? Se questo non è un campionato falsato poco ci manca. Diciamo, condizionato. A questo punto a nostro giudizio sarebbe più giusto sospendere l’intero campionato, così come dalla prossima settimana accadrà per i principali campionati degli altri sport a squadre. In attesa di capirne di più su questa emergenza, crediamo sia il caso fermare del tutto la Serie A. In questo 25° turno sono state rinviate a data da destinarsi ben 4 partite: Inter-Sampdoria (nella foto: un tifoso interista guarda lo stadio chiuso), Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma. E così in questa domenica sono andate in scena soltanto Genoa-Lazio 2-3 e Roma-Lecce 4-0. Crediamo non sia giusto penalizzare i club delle città che attualmente si trovano al centro dell’incubo di questo maledetto virus cinese. L’unica alternativa a quella di dire stop al massimo campionato di calcio è far disputare tutti i prossimi match a porte chiuse; altrimenti, si rischia di penalizzare alcune squadre, favorendone altre.

Non a caso Inter-Ludogorets si giocherà a porte chiuse. Manca solo l’ufficialità ma ormai è praticamente certo: il ritorno dei sedicesimi di Europa League tra nerazzurri e bulgari si disputerà a San Siro a porte chiuse. C’è già l’ok del Comune e della Regione. La Uefa infatti ha sondato stadi alternativi, ma alla fine la soluzione di giocare in un Meazza chiuso, con presenti i soli addetti ai lavori, è risultata quella con meno controindicazioni. Ricordiamo che il Ludogorets da sabato, allarmato dalle notizie in arrivo dall’Italia, aspettava una decisione, specialmente dopo che una consultazione con i diplomatici del Paese aveva sconsigliato un viaggio in Italia. La gara va comunque giocata giovedi prossimo, visto che tra due settimane sono in programma gli ottavi di finale.

Tris Lazio in casa Genoa e la squadra di Simone Inzaghi resta in scia della Juventus e stacca di altri tre punti l’Inter fermato dal coronavirus. I biancocelesti restano a -1 dalla capolista grazie alle reti di Marusic, Immobile e Cataldi. Per i rossoblù a segno Cassata (gran gol il suo) e Criscito su rigore. La Lazio in tal modo certifica il suo secondo posto con un successo che non toglie nulla alla grande prova di un Genoa vivo fino al termine. Non a caso Marassi alla fine applaude tutti i protagonisti. Numeri sempre più impressionanti per la Lazio: ventesimo risultato utile consecutivo e Ciro Immobile capocannoniere con 27 reti. L’attaccante laziale, 61 anni dopo, eguaglia il record di reti stabilito da Angelillo nella stagione 1958-59: dopo 25 turni, 27 centri sui 58 totali della squadra. Numeri da scudetto per la Lazio che riesce a vincere anche senza due pilastri della difesa: Luiz Felipe (squalificato) e Acerbi (infortunato).

La Roma di Fonseca cala un poker contro il Lecce e riparte dopo tre sconfitte consecutive. Dopo aver ritrovato la vittoria all’Olimpico in Europa League, i giallorossi tornano a vincere in casa anche in campionato; non accadeva dal 15 dicembre scorso. Il poker ai salentini, reduci da tre successi di fila, è firmato da Under, Mkhitaryan, Dzeko e Kolarov. Le note positive in casa romanista: la seconda vittoria in quattro giorni dopo l’1-0 al Gent, i 102 gol di Dzeko e il ritorno di un Mkhitaryan assolutamente decisivo. L’armeno si esalta soprattutto nel primo tempo, Dzeko regala assist e reti e quando c’è da metterci una pezza in corsa ci pensa il solito Smalling a blindare la difesa. Il Lecce dal canto suo paga le assenze di Farias, Falco, Babacar e Saponara. Adesso prepariamoci a un’altra settimana dedicata alle Coppe Europee, poi vedremo cosa accadrà con questo maledetto coronavirus.

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