Calcio, vigilia di Coppe Europee: gironi di Champions per Juventus e Roma, quali prospettive? Europa League: puntiamo su Napoli, Lazio e Fiorentina

coppedi Raffaele Ciccarelli*

L’anno scorso si è chiuso con il sogno incompiuto della Juventus di scalare la vetta: bianconeri battuti dal super Barcellona nella finale di Champions League. Ora la corsa al titolo per club più ambito d’Europa riparte, e l’obiettivo è lo stesso: scalzare i blaugrana dal trono, spezzare l’egemonia iberica sul calcio continentale. Non bisogna dimenticare, infatti, che se Messi e compagni hanno alzato la Coppa dalle Grandi Orecchie, non da meno sono stati gli spagnoli del Siviglia a portarsi a casa la vecchia Coppa Uefa, per un dominio europeo, al momento, incontrastato. Si parte, quindi, con un obiettivo preciso e le solite contendenti a sfidarsi: la Champions continua ad essere una tavola imbandita per le solite note (Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid), a cui possono aspirare di sedere le altre per provare a spezzare questa tirannia.

Strapotere economico di alcuni club. Tirannia dovuta, in buona parte, alle grandi risorse economiche che possono vantare queste squadre, investite nel fare incetta dei migliori calciatori del mondo, creando un abisso di differenza con tutte le altre. Una delle magie del calcio, però, è quella di portare a compimento le sfide impossibili, quella di poter arrivare a sfidare i giganti con meno risorse, ma con più idea e fantasia. È quello che hanno provato a fare Borussia Dortmund, Atletico Madrid, Juventus non riuscendovi, come dimostrano gli ultimi cinque anni, in cui l’intruso di questa “triplice alleanza” è il Chelsea, vincitore nel 2013, non esattamente una squadra cui mancano risorse economiche.

La nuova Coppa Campioni e l’Europa League 2015-2016. La maggiore curiosità di questa nuova partenza, sarà quella di valutare il ritorno del calcio inglese, in pratica scomparso a questi livelli dopo la vittoria del team di Roman Abramovich, anche se la squadra che sembra avere più possibilità sembra essere il Manchester City di Aguero e David Silva, avversario nel girone della Juventus. Come si presenteranno le italiane alla nuova tenzone europea? Le premesse, per la verità non sono state incoraggianti, con la retrocessione della Lazio in Europa League ad opera del Bayer Leverkusen, la clamorosa ed inopinata eliminazione della Sampdoria dalla stessa competizione ad opera del Novi Sad, che ha da subito ridotto il nostro contingente da sei a cinque squadre. La Juventus, finalista la scorsa stagione, oltre al City, dovrà chiedere il pass qualificazione al Siviglia, vincitore dell’Europa League e al Borussia Moenchengladbach, per un girone complicato ma non impossibile, a parte che i bianconeri si destino dagli incubi provocati dalla orribile partenza in campionato. Meno complicata appare l’impresa della Roma: dato per scontato il passaggio del Barcellona, i giallorossi dovranno chiedere strada al solo Bayer Leverkusen, dando per eliminati i bielorussi del Bate Borisov (attenti alle sorprese, però). Importante per i giallorossi come affronterà gli spagnoli, onde non ricadere nella sindrome post Bayern che complicò tutta la scorsa stagione di Totti e compagni. Auspicando quanta più strada possibile alle due italiane in questa competizione, dove nutriamo concrete speranze di ritornare alla vittoria è in Europa League. Dopo anni di ingiustificato snobismo, questa competizione pare ritornata negli interessi dei club italiani, arrivati vicino alla finale nella scorsa stagione (Napoli e Fiorentina eliminate in semifinale). Viola e partenopei ci riprovano con la partecipazione (forzata) della Lazio, gironi abbordabili dovrebbero costituire il viatico verso la fase ad eliminazione diretta, sperando di poter finalmente alzare un trofeo al cielo, gioia che manca dal Triplete interista del 2010.

*Storico del calcio

 

 

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