di FABIO CAMILLACCI/ Una Roma cinica e spietata schiaccia il Villareal nell’ex Madrigal, oggi Estadio de la Ceramica, e ipoteca il passaggio agli ottavi di finale di Europa League. Il match di andata dei sedicesimi di finale finisce con un sonante 4-0 per i giallorossi. La squadra di Spalletti si difende con calma e poi affonda senza pietà il “Sottomarino Giallo” con i siluri di Emerson Palmieri (gol per palati fini) e Dzeko, tripletta per il bosniaco ora capocannoniere in Italia e in Europa. Il Villareal è una buona squadra ma la differenza tra il momento delle due compagini sta tutto nei numeri: nelle ultime 10 partite la squadra di Spalletti ha vinto 9 volte, gli spagnoli una.
Le formazioni al fischio d’inizio. Spalletti sceglie Alisson ed El Shaarawy. Villarreal con Bakambu e non Adrian e Dos Santos al posto dell’ex Samp Roberto Soriano, finito addirittura in tribuna dopo l’espulsione e la strigliata di mister Escribà. La Roma come previsto lascia il palleggio al Villarreal accontentandosi di rincorrere senza soffrire eccessivamente. Si vede subito che la coppia Emerson-El Shaarawy sulla sinistra può approfittare degli spazi lasciati da Mario Gaspar e dal più che incerto Castillejo. Non a caso da lì a poco arriva la prima rete giallorossa, è il 32′. Emerson prova uno scambio con Strootman, Castillejo intercetta ma poi regala la palla al brasiliano che lo pressa. Emerson si accentra da sinistra e dal limite manda il pallone all’incrocio lontano. Asenjo pietrificato: gran bel gol. Il primo dell’ex Santos dopo quello al Milan nel maggio scorso all’ultima di campionato.
“Sottomarino Giallo”, colpito e affondato. La rete di Emerson deprime vistosamente il Villarreal che perde lucidità e inizia a sparare palloni direttamente con Asenjo che i difensori giallorossi controllano con grande tranquillità. Nella ripresa il Villarreal inizia con forza, ma la fiammata dura poco. Bakambu sciupa un bello slalom, Alisson frena bene un colpo di testa ravvicinato di Mario, la Roma tiene e Spalletti sente odor di contropiede letale e così fa entrare Salah per El Shaarawy. Intuizione perfetta: l’egiziano infatti lascia subito il segno sulla partita offrendo a Dzeko la palla del 2-0. Poi è bravo Juan Jesus, anche lui entrato (per Rudiger) a lanciare il bosniaco per il 3-0. A seguire, il poker romanista col tris del bomber giallorosso che si porta a casa il pallone della partita. Edin Dzeko straordinario, le tante critiche (anche le nostre) e i tanti fischi del passato sono alle spalle; va a segno da 7 partite consecutive, per un bottino di 10 reti che fa un totale di 28 reti in 35 partite stagionali (nella foto Getty-Gazzetta dello Sport: la sua esultanza davanti al settore dei tifosi giallorossi presenti in massa anche a Villareal). E’ a un solo gol dunque dalla sua annata dei record, quando nel 2009-2010, con la maglia del Wolfsburg, chiuse con 29 reti complessive. Edin Dzeko: un attaccante in gran forma, come la Roma. Re del gol in Italia insieme a Higuain con 18 gol, re del gol in Europa League in solitudine con 8 centri. Tanta roba.
Colpaccio Fiorentina in Germania. Un colpo perfetto: la definizione può valere per la vittoria in terra tedesca e per la punizione di Bernardeschi che decide il match. I viola arrivano al Borussia Park, soffrono per un tempo con un Gladbach più che positivo, salvano, non si sa bene come, la pelle. E poi al 44′, al primo vero tiro in porta firmano il vantaggio, difeso successivamente con ordine e intelligenza nella ripresa. Paulo Sousa si gode la maturità del suo numero 10, al 13° gol stagionale proprio nel giorno del suo 23esimo compleanno, ma dopo la magia di stasera deve finalmente dimostrarci di non essere un giocatore discontinuo, che si accende ogni tanto. In difesa, preziose le chiusure di Gonzalo. Sottoporta, clamorosi gli errori dei teutonici. Sousa, al di là di tutto, mette in piedi una squadra quadrata, attenta e vincente. E’ una vittoria storica: la prima dei viola in Germania. Una vittoria che vale un buon vantaggio verso gli ottavi in vista del match di ritorno al Franchi nel quale comunque ci sarà da soffrire.
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