Un uomo ed una donna sono stati uccisi stasera a colpi di pistola mentre si trovavano in una tabaccheria a Davoli Superiore, in provincia di Catanzaro. Le vittime sono Francesca Petrolini, di 53 anni, ed il suo compagno, Rocco Bava, di 43.
La donna era la proprietaria dell’esercizio commerciale e viveva a Davoli Superiore mentre l’uomo, viveva a Simbario, nel vibonese, dove aveva un autolavaggio. Entrambi erano separati ed avevano allacciato una relazione che andava avanti da pochi mesi.
Secondo una prima ricostruzione, i due erano nel locale quando è entrato l’assassino che ha sparato contro la donna uccidendola sul colpo. L’uomo ha cercato di fuggire, ma all’esterno è stato raggiunto da due colpi ed è morto poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro sono ora indirizzate verso la vita privata delle vittime per accertare se potessero avere avuto dei contrasti con qualcuno. E, dopo una nottata di ricerche, hanno rintracciato l’ex convivente di Francesca Petrolini: si tratta del cognato della donna, di 67 anni, fratello del marito, col quale la donna, dopo essere rimasta vedova, aveva allacciato una relazione. L’uomo era a casa di un amico a Davoli. E’ stato portato in caserma e lì ha confessato di essere l’autore del delitto.
ALTRO FEMMINICIDIO – Ad Alghero, domenica, è stata uccisa Michela Fiori, una quarantenne dipendente di una cooperativa che gestiva i servizi di assistenza domiciliare per conto dei servizi sociali: nel pomeriggio il marito Marcello Tilloca, un carrozziere e imbianchino di 42 anni, si è presentato dai carabinieri per costituirsi, dicendo di averla strangolata nella casa in cui vivevano. I due – che hanno due figli piccoli – stavano affrontando una tormentata separazione e sembra che la donna di recente si fosse anche rivolta al Centro antiviolenza.
Un altro femminicidio si è rischiato, sempre in Calabria, fermato solo grazie al pianto di una bambina di 9 anni. A Lattarico un uomo di 63 anni si è presentato in stato confusionale in caserma dicendo di aver cercato di strangolare la moglie con un cavo elettrico lasciandola ferita sul pavimento di casa. I militari hanno individuato l’abitazione e soccorso la donna, in stato di shock e con accanto la figlia di 9 anni che cercava di aiutarla. Il tentato strangolamento è avvenuto al culmine dell’ennesima lite e non è stato portato alle estreme conseguenze, secondo quanto ha detto l’uomo, solo per il casuale arrivo della bambina che con il suo pianto lo ha frenato.
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