Calabria. Dottoressa uccisa dal cognato: la riteneva colpevole del suo divorzio

Anna Giordanelli, il medico di base di 53 anni, uccisa ieri a Cetraro mentre stava facendo jogging. .ANSAFRANCESCO ARENA
Anna Giordanelli. Foto Arena per l’Ansa

E’ stato il cognato ad uccidere la dottoressa Anna Giordanelli, 53 anni, trovata ieri priva di vita a Cetraro (sul litorale tirrenico in provincia di Cosenza) dove di solito faceva jogging. L’omicida, Paolo Di Profio, infermiere dell’ospedale di Cetraro, ha confessato dopo un lungo interrogatorio. Ha spiegato il delitto con questa motivazione: attribuiva alla donna la colpa del suo divorzio.

Di ProfioAnna Giordanelli, medico di base, è stata uccisa con un colpo alla testa sferrato con un piede di porco, trovato poi abbandonato nelle vicinanze del luogo del delitto con tracce di capelli e di sangue, appartenenti alla donna. I sospetti degli investigatori sono caduti subito su una delle persone che conoscevano le abitudini della vittima e sapevano dove lei faceva jogging; poi si sono appuntati su Di Profio sulla base di voci che parlavano di suoi possibili rancori  per la cognata. Fermato per ordine della Procura della Repubblica di Paola, l’uomo ha confessato dopo diverse ore di interrogatorio.

Sul cadavere non erano stati riscontrati altri segni di violenza né ferite da difesa, il che lasciava presupporre che fosse stata colta di sorpresa dal suo assassino.  La dottoressa Giordanelli era sposata con un dipendente comunale ed era madre di tre figli, stimata sia come persona sia come professionista.

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