Bruciata la casa di una famiglia palestinese: bimbo di 18 mesi arso vivo. Sospetti sui coloni israeliani

epa04510831 The mother (R, no name given) of suspected Palestinian attacker Amal Taqatqa is crying in her home in the West Bank village of Fajar, south of Bethlehem, 01 December 2014 after she learned her daughter had been shot and seriously wounded by an Israeli soldier after Amal allegedly had stabbed an Israeli at the Gush Etzion interchange in the West Bank, not far from the village. Israeli forces ransacked the house of Amal Taqatqa after the attack.  EPA/ABED AL HASHLAMOUN
epa04510831 The mother (R, no name given) of suspected Palestinian attacker Amal Taqatqa is crying in her home in the West Bank village of Fajar, south of Bethlehem, 01 December 2014 after she learned her daughter had been shot and seriously wounded by an Israeli soldier after Amal allegedly had stabbed an Israeli at the Gush Etzion interchange in the West Bank, not far from the village. Israeli forces ransacked the house of Amal Taqatqa after the attack. EPA/ABED AL HASHLAMOUN

Situazione esplosiva in Cisgiordania dopo che la scorsa notte un bebè palestinese di 18 mesi è morto nell’incendio doloso della sua abitazione. Sulle pareti della casa ignoti hanno scritto, in ebraico: ‘Vendetta’ e ‘Viva il Messia’. Un portavoce militare ha definito l’incendio ”un barbaro atto di terrorismo” e ha assicurato che l’esercito sta dando la caccia ”ai terroristi”. L’attacco è avvenuto nel villaggio di Duma (Nablus), nella abitazione della famiglia Dawabsheh. Fonti locali affermano di aver visto alcune sagome (forse coloni ebrei) mentre lanciavano bottiglie incendiarie in quella casa e in una palazzina vicina, fortunatamente vuota. I Dawabsheh hanno cercato di lanciarsi fuori dalla casa in fiamme, ma il piccolo Ali è morto nell’incendio, mentre i genitori e un fratello sono rimasti gravemente ustionati. L’episodio anticipa di alcune ore la ‘Giornata di collera’ proclamata da Hamas, in Cisgiordania e a Gerusalemme, in seguito agli incidenti verificatisi domenica nella Moschea al-Aqsa. La radio militare aggiorna che l’esercito israeliano ha elevato lo stato di allerta in Cisgiordania – in seguito a quello che viene definito ”l’incidente più grave negli ultimi anni” – e organizza rinforzi nel caso si sviluppassero disordini. Responsabili militari, ha aggiunto l’emittente, sono inoltre in contatto con i servizi di sicurezza palestinesi per impedire che la situazione esca di controllo.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato: “Sono sconvolto da questo terribile crimine. Si tratta di terrorismo a tutti gli effetti. Israele mantiene un atteggiamento ferreo contro il terrorismo, quali che ne siano gli autori”.

Oggi in Palestina “giornata della rabbia” indetta da Hamas in occasione dell’anniversario della morte di Arafat.

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