Boeri: “La Legge di stabilità scarica gli oneri sui giovani”

“Questa è una manovra ma che fa aumentare il debito implicito e ogni manovra che lo fa scarica oneri sulle generazioni future. E questa è una manovra che lo fa in modo non irrilevante”. Così il presidente dell’Inps Tito Boeri a Tutto pensioni 2017 del Sole 24 Ore riferendosi alle innovazioni introdotte con la Legge di stabilità. Per Boeri la manovra “aumenta la spesa pensionistica aumentando la generosità di trattamenti su categorie che hanno già fruito di trattamenti più vantaggiosi di chi ne fruirà in futuro”. Il presidente dell’Inps ha puntato l’indice sull’estensione della 14/a, dando un giudizio sostanzialmente positivo sull’Ape sociale. “L’intervento sulla 14/a può venire a premiare delle persone che si trovano in famiglie dove ci sono altre persone che hanno pensioni elevate o patrimoni ingenti”. Mentre in Italia “c’è un problema molto serio di povertà. Se guardiamo i dati sui consumi è raddoppiata negli anni della crisi nella fascia al di sotto dei 65 anni, e su questo continuiamo a non intervenire in modo sistematico”.
“Nell’ambito del sistema pensionistico permangono forti iniquità, differenze di trattamento macroscopiche anche alla stessa generazione, e su questo fin qui non si è intervenuti” ha aggiunto. Per questo per Boeri bisogna sempre guardare al debito implicito, su cui ha spiegato, “ho visto tanto scetticismo”. Il debito implicito, ha invece concluso, “è l’insieme delle impegni presi dallo Stato nei confronti degli attuali contribuenti, pensionati e contribuenti futuri. E se si dice che il debito implicito è qualcosa che non ha valore si sta implicitamente dicendo che in futuro si taglieranno le pensioni”.
Conoscere l’entità del debito implicito in ogni riforma del sistema pensionistico è fondamentale per l’equità intergenerazionale, ha più volte ribadito il presidente dell’Inps. “Se avessimo avuto calcoli del debito implicito negli anno ’60, ’70 e ’80 le ‘baby pensioni’ non sarebbero state introdotte perché ci si sarebbe resi conto degli oneri pesantissimi che introducevano”.
Le nuove possibilità offerte dal sistema pensionistico, come l’Ape sociale e l’Ape volontaria, genereranno una grande domanda di informazione e l’Inps per rispondervi deve avere nuovo personale. Ha spiegato Boeri. “Dopo tanti anni in cui erano state inasprite le condizioni anagrafiche e contributive per andare in pensione, c’è una parziale liberalizzazione, molto selettiva però che spingerà molte persone a chiedere maggiori informazioni. Noi siamo impegnati come Inps a fare una campagna di informazione a vasto raggio. Chiediamo al parlamento e al governo di aiutarci in questa operazione dandoci la flessibilità di assumere. L’Inps sta perdendo circa 100 dipendenti ogni mese. Abbiamo bisogno per poter essere presenti sul territorio, per andare incontro alle richieste e alla domande dei pensionandi, di rafforzare la nostra presenza”.
In arrivo 150 mila buste arancione su Ape – Un kit informativo pubblicato sul sito istituzionale e 150mila buste arancioni integrate con le informazioni sulle innovazioni pensionistiche, dirette soprattutto alla platea interessata all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico. Così l’INPS si appresta a rispondere alle domande di informazioni su novità introdotte dalla legge di bilancio 2017 che arrivano dai pensionandi. A spiegarlo è stato lo stesso presidente Tito Boeri a Tutto pensioni 2017 – Il Sole 24 Ore. “Obiettivo della campagna è spingere il maggior numero di persone ad avere una identicità digitale per interloquire con noi, per avere man mano informazioni e simulazioni su questa innovazione dell’Ape”. Interessata è una platea di 285.000 persone, che hanno i requisiti per eccedere alla misura, di cui però la maggior parte già dotate delle credenziali per l’accesso al sito”.

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