Bandiere a mezz’asta a Montreal per Leonard Cohen

Leonard CohenBandiere a mezz’asta a Montreal ma lutto in tutto il mondo della musica per la morte di Leonard Cohen, il leggendario musicista e poeta canadese, riferimento dei cantautori negli anni ’60. Il cantautore di Montreal si è spento a 82 anni, pochi giorni dopo l’uscita del suo 14° album in studio You Want it Darker, pubblicato dalla Columbia Records il 21 ottobre.

Voce sublime e spirituale, Cohen è al 16° posto nella classifica dei 100 migliori cantautori di sempre. Era entrato nel mondo della musica relativamente tardi ed era stato negli anni dell’adolescenza innanzitutto un poeta, una vocazione solitaria nutrita dalla sua personalità tendente alla depressione.

Nato in una ricca famiglia ebrea che costruiva sinagoghe in Canada, Cohen a 16 anni aveva già scritto le sue prime poesie. Negli anni ha composto alcune delle canzoni più celebri, anche se magari non ‘di cassetta’, tra cui “So Long, Marianne” e “Suzanne“, ispirate a due delle donne che furono le sue muse, oltre che la celeberrima “Hallelujah“.

“Abbiamo perso uno dei visionari più amati e prolifici della musica”, annunciava il testo della casa musicale, senza informare né sul luogo né sulle cause della morte. L’unica altra informazione è che sarà organizzato un omaggio all’artista a Los Angeles, la città in cui risiedeva, in una data ancora da definire. “Sono pronto, mio signore“, recita il verso della canzone “You want it darker“, nel disco omonimo pubblicato ad ottobre e che rimarrà il suo testamento musicale. Alla sua uscita il disco è stato percepito come il suo sereno addio al mondo, un’interpretazione che aveva preso forza grazie a un eccellente profilo di David Remnick pubblicato sulla rivista The New Yorker, in cui Cohen assicurava con tranquillità che “era pronto a morire”. Pochi giorni dopo Cohen aveva partecipato a un incontro con un gruppo selezionato di giornalisti nella residenza del console canadese a Los Angeles, in cui era tornato sul tema: “Di recente ho detto che sono pronto a morire e credo di aver esagerato… Ho intenzione di vivere per sempre”, aveva aggiunto con ironia, sottolineando l’intenzione di vivere fino a centoventi anni.

Dopo l’annuncio della sua morte, decine di persone si sono raccolte dinanzi la sua abitazione a Montreal, per rendergli omaggio. Sui gradini in pietra della soglia dell’abitazione, nel cuore del quartiere di Plateau Mont Royal, sono state poggiate candele accese e alcuni hanno intonato i suoi successi.

Gli ha reso omaggio anche il premier, Justin Trudeau, che quando si è diffusa la notizia ha scritto su Twitter che “il Canada e il mondo sentiranno la sua mancanza. Nessun altro artista aveva sentimenti e cantava come lui e il suo lavoro è risuonato tra le generazioni”.

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