BALOTELLI, L’ENNESIMO FLOP/ Il presidente del Brescia Massimo Cellino usa la linea dura: lettera di licenziamento a Balo per troppe negligenze e assenze ingiustificate. Il tecnico Diego Lopez: “Mario ha preso una strada, il gruppo un’altra”

di FABIO CAMILLACCI/ Mario Balotelli non cambierà mai, anche se il 12 agosto prossimo compirà 30 anni. Non a caso sull’Enciclopedia Treccani esiste il neologismo “balotellate” per descrivere le follìe frutto del suo caratteraccio. E così si chiude tristemente anche il ritorno di Balo nella sua Brescia, la città che lo ha adottato e nella quale ha provato a rilanciarsi dopo tante esperienze fallimentari all’estero. Una favola senza lieto fine. Un rapporto che aveva iniziato a deteriorarsi nel pieno dell’emergenza sanitaria da coronavirus e che, negli ultimi giorni, si è compromesso definitivamente tra dossier, assenze ingiustificate solo per una parte, silenzi, post su Instagram e mail. Per la verità, il rapporto di Mario con dirigenza, staff tecnico e compagni di squadra, era in crisi da tempo (nella foto: Balotelli e Cellino l’estate scorsa quando Mario fu presentato alla stampa).

Massimo Cellino sceglie la linea dura. Il presidente del Brescia ha dato mandato al proprio legale, l’avvocato Mattia Grassani, di spedire a Mario Balotelli la lettera di licenziamento. Non ci sarà quindi un accordo sulla rescissione del contratto con il giocatore, spesso assente agli allenamenti. Il commento del tecnico delle Rondinelle Diego Lopez dice tutto: “Balotelli ha preso una strada, il gruppo un’altra. Doveva fare di più. Non si è mai presentato agli allenamenti sulla piattaforma online e ora fisicamente non è a livello degli altri”. Mario Balotelli, un eterno Peter Pan dal pessimo carattere che ha gettato alle ortiche il suo grande talento calcistico. Un vero spreco, un vero peccato.

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