AZZURRI D’ITALIA/ Il c.t. Di Biagio suona la carica in vista di due amichevoli di lusso: “Contro Argentina e Inghilterra bisogna ripartire subito col piede giusto”

di FABIO CAMILLACCI/ Il commissario tecnico in pectore della Nazionale, Gigi Di Biagio, ha tenuto la sua prima conferenza stampa alla vigilia di un impegno ufficiale: l’amichevole di venerdi 23 marzo contro l’Argentina di Messi in programma allo stadio Etihad di Manchester (quello dove gioca il City di Guardiola). Per l’ex c.t dell’Under 21, inevitabile partire dalle polemiche: “Le leggiamo perché fa parte del nostro lavoro, ma le dimentichiamo dopo due minuti e continuiamo a lavorare”. Le parole più dure sono arrivate dal superprocuratore Mino Raiola, a proposito della mancata convocazione di Mario Balotelli: “Mino lo conosco da 25 anni, ma ho talmente tante cose a cui pensare che è irrilevante ciò che ha detto”. Sampaoli, c.t. dell’Albiceleste, non ha certo aiutato Di Biagio, dicendo che vorrebbe Balo, però lui non chiama Icardi e Dybala: “Sampaoli ha fatto benissimo a parlare di Balotelli, perché stiamo parlando di un grandissimo giocatore. Ma io devo fare delle scelte, e per ora ho fatto queste”.

Due amichevoli di prestigio per gli azzurri: dopo l’Argentina l’Inghilterra. L’impressione è che Di Biagio non voglia farsi guastare la serata, che resta pur sempre quella di un debutto speciale: “Emozione non ne ho, magari mi verrà domani, ma ho talmente tanti pensieri che forse non me ne rendo conto. Sarà una serata importante per me: il mio modo di lavorare non è cambiato, ma il contorno intorno parecchio”. Sullo sfondo, però, resta il grande flop della mancata qualificazione dell’Italia a Russia 2018 per colpa, tra gli altri, anche del suo predecessore Ventura. E così Di Biagio in modo ardito prova a costruire una sorta di Mondiale alternativo: “Mi aspetto una ripartenza veloce, c’è il dovere di cancellare quello che è successo nelle qualificazioni. E queste due gare, più le due a giugno devono diventare il nostro piccolo Mondiale, per andare avanti e far crescere i ragazzi. Indipendentemente da chi sarà l’allenatore o il presidente federale. I giocatori che c’erano quella sera al Meazza contro la Svezia hanno capito cosa è successo, ora si tratta di guardare oltre, per ricostruire qualcosa di buono”.

Argentina-Italia. Il c.t. azzurro prepara questa sfida come una partita vera. Non dice nulla della formazione, limitandosi al modulo: “Partiremo con il 4-3-3, magari potrò cambiare nel corso della gara, gara che sulla carta è proibitiva. Ma ai miei chiedo di andare nella metà campo avversaria e provare le soluzioni allenate. Vedremo se ci riusciremo. Loro hanno molta scelta davanti, noi meno: ma quella che abbiamo va benissimo. A Messi, Higuain e Di Maria rispondiamo con Candreva, Immobile e Insigne. Non è la stessa cosa, ma in fondo è una ripartenza. E loro vogliono vincere il Mondiale, noi non ci siamo nemmeno qualificati. La strada per risalire è lunga, il mare è tempestoso, ma bisogna navigare”. Di Biagio traghettatore azzurro in attesa di un big. I nomi per la panchina dell’Italia sono sempre gli stessi tre: Ancelotti, Conte o Mancini. Staremo a vedere, intanto: forza Gigi.

 

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