Assolti dall’accusa di aver stuprato una giovane peruviana perché ha “tratti mascolini”. La Cassazione annulla la sentenza della Corte d’appello di Ancora

La Cassazione ha annullato la sentenza con cui la Corte di appello di Ancona (composta da tre magistrate) ha assolto due giovani condannati in primo grado per violenza sessuale su una ragazza peruviana di 22 anni, adducendo come motivazione che la vittima avrebbe tratti mascolini e che sarebbe perciò poco avvenente per essere oggetto di attrazione sessuale, e di conseguenza  ciò non rende credibile le denuncia di stupro.

Una sentenza assolutoria, questa, che aveva suscitato l’indignazione  della rete femminista Rebel Network e del Comitato Marche Pride, che hanno diffuso un comunucato  assieme alle associazioni promotrici Agedo Marche, Arcigay Agorà Esna Consulenze di Genere Onlus, Uaar Ancona, Rete Chegender, Comunitas APS, GAP Urbino, Rebel Network, Amigay, Assist Associazione Nazionale Atlete, Arci Libero Spazio Stay Human, I sentinelli di Ascoli Piceno, Fabriano Arcobaleno, Uisp Pesaro e Urbino, Fabriano Arcobaleno, insieme a Cgil, Cisl e Uil delle Marche e alla consigliera di parità per la provincia di Ancona.

“Da quanto leggiamo – scrivono queste organizzazioni – il Collegio Giudicante della Corte di Appello, ha scritto, parlando dell’imputato principale, che ‘la ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo ‘Vikingo’ con allusione a una personalità tutt’altro che femminile quanto piuttosto mascolina’. Poi la chiosa: ‘Come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare'”.

“Una simile vergogna in Italia merita, oltre all’annullamento della Cassazione – sottolineano quelle organizzazioni – una risposta collettiva da parte di cittadini, cittadine e associazioni e istituzioni a cui chiediamo di essere con noi nel flash mob cui domani (11 Marzo) daremo vita sotto la sede della Corte di Appello di Ancona in Via Giosuè Carducci 3, alle ore 13.30. In un Paese dove qualcuno vuole sdoganare violenza sulle donne, omotransfobia e bullismo, scenderemo tutte e tutti insieme in strada – concludono – per fermare questa barbarie, espressa in una sentenza della magistratura. Il Paese che si riconosce nella Costituzione e nel rispetto tra individui liberi non starà a guardare”.

A sua volta il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani, ha dichiarato al Giornale Radio Rai: “Bisogna evitare che nei processi l’uso delle parole possa costituire una forma ulteriore di violenza nei confronti delle vittime.  Ritenere che la mancata attrazione sessuale del presunto stupratore nei confronti della vittima possa rappresentare un elemento a sostegno della mancanza di responsabilità, credo debba essere evitato perché si rischia di appesantire lo stress cui la vittima è già sottoposta”.
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