E’ stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato lo studente di 16 anni che ha aggredito e ferito con un coltello una sua insegnante nell’aula dell’istituto Emilio Alessandrini di Abbiategrasso, nell’hinterland di Milano. Lo studente aveva reagito con un gesto violento a una insufficienza in Storia e qualche nota disciplinare sul registro: si è scagliato impugnando uncoltello rubato al padre (appassionato di caccia) con il quale ha causato alla docente 51enne Elisabetta Condò (foto) una prognosi di 35 giorni e una lunga riabilitazione. Il tribunale per i Minorenni non poteva fare altrimenti. Il ragazzo aveva anche una pistola ad aria compressa, comprata in un negozio, alla quale aveva tolto il tappo rosso.
All’ospedale di Legnano la professoressa è stata sottoposta ad una operazione di sei ore in cui ha subìto un delicato intervento di ricostruzione dei tendini del polso. Alla docente hanno riscontrato 3 ferite alla testa da 20 centimetri, la frattura dell’osso parietale sul lato destro, il collasso di una piccola porzione del cranio, un’altra ferita profonda 10 centimetri alla scapola e infine una incisione dell’arteria ulnare da 15 centimetri. Le ragioni dell’aggressione restano chiuse nella mente del 16enne che, pur non avendo una diagnosi psicologica precisa, potrebbe risultare affetto da un disturbo paranoide che ha trasformato l’insofferenza nei confronti dell’insegnante in uno slancio così violento.
Il giovane è stato portato ieri all’ospedale San Paolo di Milano, piantonato dai carabinieri, nel reparto di neuropsichiatria dell’adolescenza e dove gli hanno anche medicato le ferite superficiali all’avambraccio che si è procurato con la stessa lama con cui si è scagliato contro la docente. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura dei minorenni anche per avere una valutazione clinica su un presunto disturbo paranoide del ragazzo.
Lo studente aveva ricevuto 6 note negative dall’inizio dell’anno e le ultime 4 erano state firmate proprio dalla professoressa Condò, che però non immaginava una reazione simile, anche perché i suoi erano stati richiami di poco conto, seppur gravi nel contesto scolastico. A sua volta il preside dell’istituto superiore “Emilio Alessandrini“ di Abbiategrasso, Michele Raffaeli, parlando dello studente ha dichiarato: “Non ci sono evidenze particolari, non avevamo segnali. Avevo convocato per domani i genitori per motivi didattici“. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, la docente stava passando tra i banchi, all’inizio della lezione, quando, appena superata la fila dove siede lo studente poi bloccato, è stata aggredita alle spalle.
Neppure il padre del 16enne riesce a spiegare il suo comportamento perché – dice – che non c’erano stati avvertimenti e aggiunge di non essere a conoscenza delle note sul conto del figlio. Ai cronisti parla di uno scenario a cui nessuno aveva pensato, dice che avrebbe potuto uccidersi in classe in preda alla disperazione e invece è in arresto, ma vivo. Quindi c’è ancora una speranza e da lì vuole ricominciare.
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