A Lecce un giovane arbitro di calcio, Daniele De Santis, 33 anni, e la sua compagna, Eleonora Manta, 30 anni, sono stati assassinati ieri sera a coltellate in un palazzo vicino alla stazione ferroviaria, nel quartiere Rudiae, dove De Santis abitava, da un individuo che poi si è dato alla fuga. I due cadaveri sono stati trovati sulle scale del palazzo.
L’assassino è stato visto allontanarsi da alcuni testimoni, che avevano sentito urla provenienti dall’appartamento di De Santis. Vestito di nero, con uno zainetto giallo, fuggiva a piedi con un coltello in mano.
Per tutta la notte gli investigatori del Comando provinciale dei Carabinieri hanno interrogato amici della coppia e i residenti della palazzina, dove i due giovani abitavano. Alle ricerche hanno partecipato anche le Volanti della Questura. Al vaglio degli investigatori anche i filmanti delle telecamere di videosorveglianza della zona, pubbliche e private, che potrebbero aver ripreso la fuga dell’uomo con lo zainetto.
Oggi si è svolta in Procura una riunione con il procuratore Leonardo Leone De Castris e il pm di turno Maria Consolata Moschettini, che hanno conferito al medico legale Alberto Tortorella l’incarico di eseguire le autopsie. In mattinata i Carabinieri del Ris di Lecce sono tornati nella palazzina per un ulteriore sopralluogo. L’ipotesi degli investigatori è che il delitto sia avvenuto per notivi passionali.
Daniele De Santis era conosciuto negli ambienti sportivi per aver arbitrato in Lega Pro. Nel 2017 ha esordito in serie B col ruolo di quarto uomo in Pisa-Benevento.
La Lega Pro ha commentato il caso: “Nessuna parola riesce a descrivere il dolore della Lega Pro, dei suoi vertici, dei club, dei giocatori e del nostro calcio per la prematura scomparsa dell’arbitro Daniele De Santis e della compagna Eleonora”. Francesco Ghirelli si unisce, con i vicepresidenti della Lega Pro Cristiana Capotondi e Jacopo Tognon, il segretario generale Emanuele Paolucci e il direttivo di Lega Pro, al cordoglio della famiglia De Santis e della famiglia della compagna di Daniele, dell’AIA e della CAN C.: “Lo vogliamo ricordare con il sorriso di quando era in campo e per la sua grande passione per la Serie C, che considerava una famiglia. La violenza distrugge, la violenza ha strappato due giovani vite che nutrivano sogni e aspettative. La violenza è il nemico numero 1 da contrastare in ogni sua forma”.
Commenta per primo