di GIOVANNI PEREZ – Migliaia di arance vengono lasciate marcire al suolo perché le multinazionali che controllano il mercato della frutta le pagano pochi centesimi di euro al chilo: cioè neppure la meta di quanto costano agli agricoltori. Sempre a proposito di arance, recentemente il governo ha varato una norma di sostegno al settore: le ditte che producono bibite definite “aranciate” dovranno utilizzare almeno il 20 per cento di succo di arance. Ciò significa chiaramente che molte delle bibite che diamo ai nostri bambini, reclamizzate come “aranciate”, in realtà sono acqua più o meno gassata con l’aggiunta di polverine e coloranti vari. Queste pseudo “aranciate” che hanno solo il gusto di arance, le arance non le hanno mai viste, neppure da lontano. In compenso le montagne di soldi che le varie ditte incassavano da quelle bottigliette di “aranciata”sono soli veri. Certo che per spingere le vendite e convincere le mamme che quelle “aranciate” sono ottime ed adatte a spegnere la sete dei loro piccoli , devono spendere milioni per pagare le pubblicità sui vari mezzi di comunicazione, ma forse sarebbe preferibile per i consumatori avere nelle bottigliette del vero succo di arance, magari un 50 per cento, anche se già il 20 per cento imposto d’ora in avanti dal governo può sembrare un traguardo importante.
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