APPUNTI AZZURRI/ Non solo Balotelli: dal primo test dell’era Mancini, piccoli segnali di crescita per la Nazionale italiana. Luci e ombre ma qualcosa si muove

di FABIO CAMILLACCI/ La nuova Italia del calcio è ripartita da uno striminzito successo di misura contro l’Arabia Saudita, che, al contrario degli azzurri, giocherà i Mondiali di Russia 2018. Esordirà proprio nella gara inaugurale contro i padroni di casa il 14 giugno prossimo. In tal senso, bisogna ammetterlo: è stato frustrante fare da “sparring partner” ai sauditi in vista del campionato del mondo. E faremo da “sparring partner” anche alla Francia: venerdi 1 giugno all’Allianz Riviera di Nizza. Fortunatamente, questo mini-ciclo di amichevoli si concluderà lunedi 4 giugno allo Stadium di Torino con la sfida all’Olanda: altra nobile decaduta che non è riuscita a qualificarsi per l’imminente manifestazione iridata. Intanto, la partita contro l’Arabia Saudita, oltre a non aver certo esaltato i tanti italiani che vivono a San Gallo in Svizzera, ha confermato che per Roberto Mancini c’è molto da lavorare come commissario tecnico. Ma qualche buon segnale, seppur piccolo, è comunque arrivato.

La Nazionale deve, necessariamente, procedere per piccoli passi. Nel frattempo, il primo mattoncino della costruzione azzurra firmata “Mancio” è stato messo. E’ ovvio infatti che bisogna partire da qualcosa di positivo. E cosa c’è di più positivo dei risultati? Non vincevamo da quattro partite, non segnavamo più di un gol dall’incrocio col modesto Liechtenstein. Inoltre, l’unico degli otto ultimi c.t. a vincere all’esordio era stato Antonio Conte. Portare a casa la vittoria nonostante l’evidente calo finale e piazzare tre punti in un ranking azzurro che piange, è un primo obiettivo raggiunto. Certo, presto ci toccheranno avversari più duri; poco male, servono conferme immediate nel processo di crescita.

Mancini chiama, Balotelli risponde presente. L’altra nota lieta della serata di lunedi 28 maggio è stata il ritorno in azzurro con gol di “Super Mario”. Al netto di avversari diretti più tosti e degli acciacchi fisici, Balo sembrerebbe dunque recuperato alla causa, anche se in campo continua a passeggiare. Certo, poi grazie al suo straordinario potenziale tecnico appena prende palla diventa pericoloso per gli avversari. Ma anche per Balo serviranno test più probanti. Altra notizia positiva da San Gallo: appena uscito Balotelli, l’Italia ha ritrovato Belotti. Il gol del “Gallo” è un bel modo per cominciare un nuovo ciclo, dopo essere stato travolto nel naufragio del disastro Ventura. Aggiungeteci Immobile, capocannoniere della Serie A (29 reti come Icardi), e Cutrone, il più giovane. Niente male come parco attaccanti. Nota polemica sul ritorno di Balotelli in maglia azzurro: da capro espiatorio mandato in esilio per punizione, a nuovo eroe italiano. Non c’è niente da fare: purtroppo siamo e restiamo un Paese capace di passare in poco tempo da “Piazza Venezia” a “Piazzale Loreto”. Siamo fatti così in ogni campo, non solo nella politica.

Le nuove leve e i meccanismi di gioco. Un solo esordiente per la prima di Mancini: Politano. Per la verità, l’esterno del Sassuolo non ha regalato grandi squilli di tromba. Però, la formazione scesa in campo nel nord della Svizzera era la più giovane della storia azzurra dal 2010 (match contro la Romania): 26 anni e 8 giorni. Il “Mancio” ha annunciato un’ulteriore iniezione di gioventù per la prossima gara contro la Francia: Chiesa e Cristante (a un passo dalla Roma) sono pronti, Mandragora potrebbe essere il futuro prossimo del centrocampo. Sul piano del gioco e della prestazione, è stata una Italia dai due volti. Bene per i 45 minuti abbondanti in cui le gambe hanno retto: si sono visti anche alcuni meccanismi che giravano come dovrebbero. Il centrocampo ha registrato gli inserimenti giusti dei centrocampisti (Pellegrini in testa), gli esterni sono saliti con i tempi richiesti, saltuariamente la squadra è stata anche brava a innescare Insigne (talento da valorizzare) con il classico tiro a giro sul secondo palo. Male nella ripresa. Sia chiaro, non sta nascendo una corazzata, anzi: la nuova casa azzurra è ancora tutta da costruire, ma forse abbiamo smesso di scavare dopo aver toccato il fondo e iniziato una lenta risalita. E’ l’auspicio di tutti.

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