La Camera approva (312 sì e 146 no) la Legge di Bilancio dopo la fiducia votata ieri. Il testo ora torna al Senato

L’Aula della Camera approva con 312 sì, 146 no la legge di Bilancio che ieri aveva incassato il voto di fiducia. Ora il testo dovrà passare al Senato.

Una copia del testo sui banchi dell’Aula della Camera a margine della discussione generale della Manovra (foto Ansa di Angelo Carconi)

Un accordo con la Ue sulla manovra “è possibile, dipende da quello che si deciderà da una parte e dall’altra”, ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria conversando con i cronisti alla Camera a margine dei lavori dell’Aula sulla legge di bilancio.

“Stiamo studiando tutte le opzioni, stiamo vedendo gli spazi finanziari e facendo le stime dettagliate”, ha detto il ministro a chi chiedeva se il governo fosse al lavoro per presentare un nuovo Dpb alla Ue. Alla domanda se ci sia l’accordo politico sul nuovo quadro Tria si è limitato a rispondere: “Certo che ci vuole l’accordo della politica”.

“Il governo è uno e ci sarà una posizione”, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a chi gli chiede se arriverà lunedì una decisione politica sulla risposta da dare all’Europa nella trattativa sulla manovra e se ci siano divergenze tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sulla posizione da tenere con Bruxelles.

“A questa fiducia ne seguiranno altre due. Si tratta dell’ennesima” che chiede l’esecutivo giallo-verde, “che da governo del cambiamento sta diventando il governo ‘del Gattopardo’ “. Lo ha detto in Aula alla Camera Federico Fornaro, capogruppo di Leu, annunciando il no alla fiducia sulla legge di Bilancio. La manovra, dice “è una scatola vuota, che porta allo scontro con la Ue e il Paese a sbattere”.

“Non voteremo né la fiducia, né la manovra. C’è chi ha stappato lo champagne mesi fa, ma oggi non sappiamo neanche quali sono i saldi…”. Lo dice Giorgia Meloni, prendendo la parola in Aula alla Camera per la dichiarazione di voto di Fratelli d’Italia sulla legge di bilancio. “Saremo qui a Montecitorio per manifestare con gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori che dicono no”, aggiunge. Con i soldi stanziati in legge di bilancio per il reddito di cittadinanza ci sono “133 euro al mese a persona, non 780 euro. E’ il complotto mondiale delle calcolatrici?”, ironizza. “Vi abbiamo difeso, abbiamo difeso il governo e la nazione contro gli attacchi dell’Ue. Lo abbiamo fatto perché siamo sovranisti nel senso più puro del termine. Non potevamo che apprezzare un governo che sceglieva di alzare la testa verso l’Ue. Siete partiti temerari, spavaldi” e invece adesso “fate marcia indietro”, sottolinea Meloni.

“Non sapete come uscire fuori dalle bugie, dalle misure fantasma. Mettete solo le bandiere di partito e questo è tipico di chi se ne frega e fa marketing di bassa lega. Quando ve ne andrete, lascerete danni serissimi di finanza pubblica: non possiamo fare altro che lottare lealmente in questa Aula e dire no alla fiducia”. Lo dice il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera Luigi Marattin intervenendo in occasione della richiesta di fiducia in Aula alla Camera, sostenendo che il governo gialloverde nei fatti “aumenti la pressioni fiscale”. “Ciò che non permetteremo – prosegue – è però che passi l’idea che la competenza è delle elite e l’ignoranza del popolo. L’unica fiamma che avete acceso è quella dell’incendio che brucerà i risparmi dei cittadini”.

“Il gruppo Lega voterà convintamente la fiducia a questo governo che sta facendo sì scelte coraggiose ma scelte del popolo”. Lo dice Rebecca Frassini, deputato della Lega, prendendo la parola in Aula alla Camera nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia alla legge di bilancio. “Sorrido – aggiunge – quando dall’opposizione si grida allo scandalo perché in sei mesi non siamo riusciti a fare quello che loro non sono riusciti a fare in sei anni. Milioni di italiani il 4 marzo hanno espresso il loro giudizio inequivocabile sul fallimento dei vostri governi”.

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